SPECIALE TG1 del 27 ottobre 2013
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VIVA FELLINI
Nel ventennale della scomparsa di Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 - Roma, 31 ottobre 1993) Speciale Tg1 propone un docufilm che raccoglie testimonianze, aneddoti e riflessioni sulla figura del Maestro e su ciò che essa rappresenta per la cultura italiana. Una polifonia di voci, suoni e visioni; un lungo viaggio sulle orme di Fellini che va ad incontrare oltre alla cerchia di esperti e collaboratori storici, anche giovani artisti, che non hanno conosciuto Federico ma ne respirano inevitabilmente la leggenda. Il cammino inizia a Rimini, città natale del Maestro, con l' incontro i giovani scrittori Lorenza Ghinelli e Marco Missiroli, noti a livello internazionale, e li interroga sul loro rapporto con l'opera di Fellini e su quanto l'eredità del regista abbia inciso sul loro lavoro e sulla realtà che li circonda. Alle loro riflessioni si affiancano le testimonianze degli intellettuali che hanno conosciuto personalmente Federico. Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Consiglio Pontificio della Cultura, riconosce l'errore commesso dalle autorità ecclesiastiche che nel 1960 misero al bando La Dolce Vita come opera scandalosa e bollarono Fellini come "pubblico peccatore". Sotto il Pontificato di Francesco l'opera di Fellini avrebbe ricevuto tutt'altra accoglienza, afferma Ravasi, che non esita a definire il regista un genio assoluto per la spiritualità che emana dalle sue opere. L'editore Mario Guaraldi ricorda l'intervento di Fellini a difesa del suo Libretto rosso degli studenti, pubblicato nel 1972 e ritenuto oltraggioso per la morale comune. La lettera in difesa della libertà di stampa scritta dal regista in occasione del processo smentisce la retorica che accusa Fellini di disimpegno sociale e politico.Altri ricordi e altre storie. Ettore Scola, che si concede alle telecamere rievocando l'amico e il cammino per lunghi tratti comune .Struggente la testimonianza di Vincenzo Mollica e l'appello accorato affinché la figura e l'opera dell'amico siano ricordate come si conviene ad un artista italiano conosciuto in tutto il mondo.Lella Ravasi Bellocchio, analista junghiana, ci introduce nell'universo onirico di Fellini, e la telecamera scruta le pagine del "Libro dei Sogni" e i suoi disegni originali custoditi nelle teche del Museo della città di Rimini. Il viaggio si inoltra anche nel mondo circense, espressione di un'arte antica che ammaliò Federico. Nandino Orfei, amico di Fellini e attore in Amarcord, afferma che "Federico ha insegnato a tutti noi, uomini del circo, l'arte antica del circo.In un capannone deserto, il trombettista Mauro Maur fa risuonare ancora una volta le note di Nino Rota. Le stesse note che il musicista eseguì su richiesta di Giulietta Masina durante quella Messa funebre nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, che venti anni fa commosse il mondo per una perdita immane. Il docufilm termina con le voci di Sergio Zavoli e Tonino Guerra in quella Orazione funebre per Federico, svoltasi in piazza Cavour di Rimini nell'ultimo viaggio terreno di Federico. Rievocano ancor oggi le parole di Zavoli all'amico di una vita: "Ci sono tutti, in questo pomeriggio di novembre che annuncia l'inverno. Anche i ragazzi di Amarcord, che sulla terrazza del Grand Hotel, ballarono tenendo in braccio la nebbia...".