Gli italiani sanno ridere dei loro difetti, dei loro tic. Ma amano anche di più poter ridere dei difetti altrui. Del vicino di casa, di quello del campanile accanto. O ancora meglio: di quello più lontano. Specie se sta a un''altra latitudine.
In un nord o un sud, vero o immaginario che sia, da raccontarsi o raccontare sorridendo come se stesse all'altro capo del mondo. Ben sapendo che quel nord, e quel sud, in fondo albergano in ognuno di noi. Napoli è la capitale dello sfottò.
La sfida di Salemme, per quattro settimane, è quella di applicare a questa filigrana storica una lente di modernità. Raccontare l'eterna lotta tra polentoni e terroni con levità. Giocando coi generi, mescolandoli. Fotografando gli italiani senza alcuna pretesa sociologica, con la lente dell'ironia. Cancellando i confini visibili tra sketch, gag, frammenti teatrali, quiz comici, aneddoti, interviste, candid camera ad hoc che raccontano la stessa situazione in contesti apparentemente alieni tra loro, da Palermo a Milano.