• Elio Pecora, Domande

    Cultura

    Elio Pecora è nato a Sant'Arsenio (Sa) nel 1936. Vive a Roma. E' autore di raccolte di poesia, romanzi, saggi critici, testi per il teatro. I suoi libri di poesia: La chiave di vetro (Bologna. Cappelli 1970); Motivetto (Roma, Spada 1978); L'occhio mai sazio (Roma, Studio S. 1985); Interludio (Roma. Empiria 1987 e 1990); Dedíche e bagatelle (Roma, Rossi & Spera 1990); Poesie 1975-1995 (Roma, Empiria 1997 e 1998); Per altre misure (Genova. S.Marco dei Giustiniani, 2001). Parole come gesti... Parole come gesti che additano il percorso, innervate, veloci, da sottrarre al silenzio. Parole che dissaldano segreti, che disfano la trama spessa della paura. Leggere come foglie, aguzze come lame, usurati strumenti ma chiamano l'attesa, la salvezza. Corsa breve di sillabe, universo Ricomposto di scaglie, involucro, confine, di un impresa insoluta. Mappa, specchio reclino, porta schiusa di un sogno, e cercarvi la voce che finalmente adduca dal nome al corpo. Fiato, grido, sussurro, e ritrovarvi il segno lieve, solo il lacerto di un motivo che un poco ferma, un poco accompagna. Parole del tornare nell'addio.

    • Pubblicato il29/12/2006
  • Franco Marcoaldi, Kajpos Felino

    Cultura

    Franco Marcoaldi vive e lavora a Roma. Ha pubblicato diverse raccolte tra cui: A mosca cieca (Einaudi 1992, premio Viareggio). Voci rubate (Einaudi 1993). Celibi al limbo (Einaudi 1995). Amore non Amore (Bompiani 1997). L'isola celeste (Einaudi, 2000). Animali in versi (Einaudi 2006). Poeti amati: Philip Larkin e Derek Walcott Se aveste mai dormito con un gatto o con un cane adagiato sopra il grembo, ora sapreste che la metamorfosi e' possibile che uomo e gatto e cane sono entita' volatili e cangianti: nel sonno condiviso scmpaiono le stinte gerarchie tra cavalieri e fanti. Da :Animali in versi, Einaudi 2006

    • Pubblicato il28/12/2006
  • Carlo Bordini, C'e qualcosa di osceno

    Cultura

    Carlo Bordini, poeta e narratore, è nato a Roma, dove vive, nel 1938. Ha pubblicato diversi volumi di poesie, tra cui: Mangiare, Empirìa; Polvere, Empirìa; Pericolo - Poesie 1975-2001,Manni Ha pubblicato anche: Pezzi di ricambio, Empirìa; Manuale di autodistruzione, Fazi; Gustavo. una malattia mentale , Avagliano Stasi l'immobilità, la stasi, i movimenti lentissimi, e anche approssimativi, appena abbozzati. l'immobilità, la stasi. dormire il pomeriggio. i fantasmi che vengono dalla stasi. dormire il pomeriggio da bambini. i fantasmi che vengono il pomeriggio, quando si dorme, e si sogna di essere bambini. i sogni che vengono dal sognare di aver sognato, quando si era bambini, dei sogni. I fantasmi. I fantasmi che si sognano sognando di sognare dei sogni

    • Pubblicato il27/12/2006
  • Valerio Magrelli legge, Al sole del nemico

    Cultura

    Valerio Magrelli è nato a Roma nel 1957. Laureato in Filosofia all'Università di Roma, insegna Lingua e Letteratutra Francese all'Università di Pisa. Dopo aver diretto per alcuni anni la Collana di poesia Guanda, dirige attualmente per le edizioni Einaudi, la serie trilingue della Collana Scrittori tradotti da scrittori.Collabora alle pagine culturali de Il Messaggero, de L'Unità e di Diario. Ha pubblicato tre raccolte di versi: Ora serrata retinae (Feltrinelli, 1980); Nature e Venature (Mondadori, 1987); Esercizi di tipologia (Mondadori, 1992), riunite in un unico volume, dal titolo Poesie e altre poesie (Einaudi, 1996). L'ultima raccolta e` Sopralluoghi (Fazi editore, 2005) Ecce Video In memoriam E. H. ritrovato nel suo appartamento nove mesi dopo il decesso seduto davanti alla tv I. Morì fissando il suo Televisore la sfera di cristallo del presente, guardava il Niente e ne vedeva il cuore, cercava il Cuore e non vedeva niente. Chi sfidò il lezzo del buio malfermo si accorse che veniva dall'Illeso, non dal Morto, ma dal Morente Schermo, non dal Corpo, bensì dal Video acceso. Carogna divorata dagli insetti, Il Monitor frinisce e brilla breve senza più palinsesti e albaparietti. La Sua vita larvale svanì lieve (goal, quiz, clip, news, spot, film, blob, flash, scoop, E.T.), circonfusa di niente, effetto neve. II. Per interposta decomposizione (Transfert, Pasqua del Video, Eucarestia) la parodia della Resurrezione ebbe la forma di Tele-patia. Fu una morte mimetica, vicaria, e l'animula vagula, farfalla luminosa del pixel, volò in aria, blandula bolla che ritorna a galla. Quale anima risale verso il cielo? Se la merce, marcito status symbol, si fa carne corrotta, rotto il velo l'Immagine si muta in cirro, nimbo, diventa puro spolverio, sfacelo, onda di impulsi e interferenze, Limbo. Da: Poesie e altre Poesie, Einaudi

    • Pubblicato il26/12/2006
  • Nico Naldini, Uscito dall'acqua sulla sabbia

    Cultura

    Nico Naldini, poeta e scrittore, e' nato in Friuli nel 1929. Tra le sue raccolte in versi, ricordiamo: La curva di San Floreano (Einaudi, 1988), Meglio gli antichi castighi (Guanda, 1997), Occasionalmente altro (Manni, 1999) e Piccolo romanzo maghrebino (Manni, 2002). Ha curato inoltre la pubblicazione delle opere di Comisso e l'epistolario di Pasolini. La sua attività di biografo include, tra l'altro, le biografie di Pasolini e De Pisis (Einaudi, 1989; 1991); e la Vita di Giovanni Comisso (l'ancora del Mediterraneo, 2002). Oltre a vari testi di carattere memorialistico, come Il treno del buon appetito (Guanda, 1995) e Alfabeto degli amici (L'ancora dal mediterraneo, 2004). IMPROVVISAMENTE SU MIA MADRE, II Quando mi faccio male casualmente scivolando ad esempio su un gradino non è solo il dolore che si fa sentire ma è dolore più vecchiaia. Anche quando piove e mi bagno è acqua più vecchiaia. E se passa tutto un giorno senza che nessuno telefoni non è il silenzio del mio telefono ma quello della vecchiaia. Mia madre morì quasi centenaria. Desiderava morire? Sognava di fuggire dall'ospizio dove io l'avevo rinchiusa. Diceva: "Se adesso prendo quel viottolo (indicava un vialetto dell'ospizio) prima di sera sarò a casa". da: Meglio gli antichi castighi , 1997

    • Pubblicato il22/12/2006
  • Elio Pecora, Nel presidio dei muri

    Cultura

    Elio Pecora è nato a Sant'Arsenio (Sa) nel 1936. Vive a Roma. E' autore di raccolte di poesia, romanzi, saggi critici, testi per il teatro. I suoi libri di poesia: La chiave di vetro (Bologna. Cappelli 1970); Motivetto (Roma, Spada 1978); L'occhio mai sazio (Roma, Studio S. 1985); Interludio (Roma. Empiria 1987 e 1990); Dedíche e bagatelle (Roma, Rossi & Spera 1990); Poesie 1975-1995 (Roma, Empiria 1997 e 1998); Per altre misure (Genova. S.Marco dei Giustiniani, 2001). Parole come gesti... Parole come gesti che additano il percorso, innervate, veloci, da sottrarre al silenzio. Parole che dissaldano segreti, che disfano la trama spessa della paura. Leggere come foglie, aguzze come lame, usurati strumenti ma chiamano l'attesa, la salvezza. Corsa breve di sillabe, universo Ricomposto di scaglie, involucro, confine, di un impresa insoluta. Mappa, specchio reclino, porta schiusa di un sogno, e cercarvi la voce che finalmente adduca dal nome al corpo. Fiato, grido, sussurro, e ritrovarvi il segno lieve, solo il lacerto di un motivo che un poco ferma, un poco accompagna. Parole del tornare nell'addio.

    • Pubblicato il21/12/2006
  • Claudio Damiani, Cammino, a un certo punto mi fermo

    Cultura

    Claudio Damiani è nato nel 1957 a San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia, vive a Roma. Ha pubblicato le raccolte poetiche: Fraturno (Roma, Abete, 1987); La mia casa (Forte dei Marmi, Pegaso, 1994); La miniera (Roma, Fazi, 1997); Eroi (Roma, Fazi, 2000); Albio e altri eroi (Centro Studi Franco Scataglini, Comune di Ancona, 2001). Un poeta che ama la terra italiana, i paesaggi, le luci, e un poeta al contempo che ha cercato di costruirsi all'interno del Novecento italiano un percorso autonomo, preferendo alla lezione di avanguardie e neoavanguardie quella di Orazio, di Petrarca, della poesia classica cinese. ELEGIA Gli ippopotami dolci che nell'acqua erano tutti immersi (si vedeva solo la punta della schiena) amore te li ricordi? Oh come erano teneri e dolci. E tu dicevi: "Dove sono? Perché mai dici che son belli se non si vedono?". Oh, amore, erano nell'acqua e forse non sapevi il nome italiano quand' io dissi: "Tesoro! ci sono gli ippopotami che tornano giustamente nell'acqua dopo avere, con gli altri mammiferi dal mare emancipati, visto il mondo". E quando uno dei due riemerse, il dolce tiepido dell'acqua e i baci della sua compagna lasciando, per respirare e per mordere un po' la mota all'argine (che schifo! pensammo, e io dissi: "Deve proprio avere la bocca sporca!") e fece uno sbadiglio spalancando d'un tratto tutta quanta la bocca, oh come era candida e rosa con gli zannoni! E tu come improvvisa per lo stupore in un moto dolcissimo subitaneo scattasti!, e quanti baci t'avrei voluto dare, ma dovevo andare avanti, ché le altre macchine s'erano tutte accumulate dietro e erano un branco minaccioso e stupido. Da: La miniera, Fazi

    • Pubblicato il20/12/2006
  • Alba Donati, poesia senza titolo

    Cultura

    Alba Donati è nata a Lucca e vive tra Firenze e Lucignana (Lu). Ha una rubrica di poesie sulle pagine culturali de "Il Giorno"/"La Nazione"/"Il Resto del Carlino". Le sue prime poesie - Io sto dalla parte del cuore - sono uscite su "Poesia" nella rubrica di Milo De Angelis "I poeti di trent'anni"(Crocetti, 93). Un saggio sulla poesia femminile del 900, è uscito in Poesia'94 (Castelvecchi ed.) di Giorgio Manacorda; un suo intervento "Cristina Campo, l'assente" è in Cristina Campo - Atti del Convegno (Scheiwiller, 98) e un intervento su Marisa Madieri è sul numero dell' Antologia Vieusseux. La prima raccolta delle sue poesie, La Repubblica Contadina ( City Lights Italia), ha vinto il Premio Mondello "Opera Prima" 1998 e il Premio Sibilla Aleramo 1999. Ha curato Costellazioni italiane 1945-1999. Libri e autori del secondo Novecento (Le Lettere, 1999), Poeti e scrittori contro la pena di morte (Le lettere, 2001) e l'edizione completa delle poesie di Maurizio Cucchi (Mondadori, 2001). E` stata protagonista del blog di Fahrenheit a fine ottobre 2006 NOT IN MY NAME Davanti al direttore di banca mia madre impugnava la penna e tremante scriveva: Bernardini Iole. Io vidi che non c'era firma, ella, aveva, scusandosi scritto il suo nome, prima cognome e poi nome come se avesse scritto scarpa, sasso, malva per la sera. Di là da lei, dal suo tempo educato, si alzavano firme alate, nomi scritti per non esser visti nomi scritti per dire arte, individualità, spirito. Ma io proporrei, se questa marcia di pace volessimo davvero farla e se volessimo scrivere NOT IN MY NAME ora e sempre, ecco, io proporrei di scrivere i nostri nomi così come sono, come se avessimo scritto: mi porti un caffè per favore? Posso iniziare? O, me lo dai questo bacio, insomma! Insomma nomi tutti uguali, non privati ma collegiali, nomi da scambiare come se io stessi scrivendo il tuo nome e tu quello di mia madre, mentre lei, esitante, scrive il suo sulla cedola degli investimenti a medio termine. da: Non in mio nome , Marietti, Milano 2004

    • Pubblicato il19/12/2006
  • Patrizia Cavalli, poesia senza titolo

    Cultura

    Patrizia Cavalli è nata a Todi nel 1947 e vive a Roma. Ha pubblicato le raccolte di versi: Le mie poesie non cambieranno il mondo (1974), Il cielo (1981), Poesie (1992), Sempre aperto teatro (1999), tutte presso Einaudi, e La guardiana, Nottetempo, 2005. Ha tradotto dall'inglese e dal francese narrativa e teatro. Per l'editore Einaudi, nella collana "Scrittori tradotti da scrittori", ha tradotto il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare. Se ora tu bussassi alla mia porta e ti togliessi gli occhiali e io togliessi i miei che sono uguali e poi tu entrassi dentro la mia bocca senza temere baci diseguali e mi dicessi "Amore mio, ma che è successo?", sarebbe un pezzo di teatro di successo. Da: Poesie, Einaudi, 1992

    • Pubblicato il18/12/2006
  • Flavio Santi, Revocazione di battaglie

    Cultura

    Flavio Santi e' nato nel 1973 ad Alessandria. Vive tra Pavia, Milano ed il Friuli. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie: Viticci (Stamperia dell'Arancio, 1998), Album (En plein ed., 1998), Rimis te sachete | Rime in tasca (Marsilio, 2001), Aset (Circolo culturale di Meduno, 2003) e Il ragazzo x (Atelier, 2004).Inoltre alcune sue poesie fanno parte dell'antologia L'opera comune a cura di Giuliano Ladolfi, la silloge Spinzeris è stata inclusa nel Sesto quaderno italiano di poesia contemporanea a cura di Franco Buffoni (Marcos Y Marcos). Ha scritto anche un romanzo: Diario di bordo della rosa (peQuod, 1999) ed alcuni racconti. Poeti amati: Pasolini, Auden, William Carlos Williams, Valerio Magrelli e Fabio Pusterla. Canto di un'area dismessa Lavorarono qui, qui penarono (V. Sereni) Vedete io non sono bello (o bella dovrei dire?, non conosco il mio sesso) ridotto a sterpaglie, ruggine e amianto un interminabile muro mi copre e mi rapisce dicevo, io non sono bello come una chiesa, fiero come un castello eppure porto l'impronta della vostra vita sono qua da decenni, mi conoscete come conoscete vostro padre o vostro figlio, presenza ormai scontata, eppure sono una forza del passato terribile ma inerme pronta (ecco che divento donna) a tutto. Adesso sembrate temermi, sì, come fossi l'ultimo sforzo andato male. Lo sforzo di quando ero viva e loro erano vivi e voi lo eravate e tutto aveva un senso, il senso. L'unico possibile e immaginabile, l'unico passabile in una vita senza centro in una vita di cemento, di fibre artificiali e inganni industriali quando bello di una vita moderna e funzionale mi ergevo alla mia condanna, e non lo sapevo, fiero di una fierezza molto anni Cinquanta - gli anni di Bartali Coppi e Mira Lanza - e morivo, e non lo sapevo, di una morte lenta e viscosa.

    • Pubblicato il18/12/2006
  • Carlo Bordini, Se potessi

    Cultura

    Carlo Bordini, poeta e narratore, è nato a Roma, dove vive, nel 1938. Ha pubblicato diversi volumi di poesie, tra cui: Mangiare, Empirìa; Polvere, Empirìa; Pericolo - Poesie 1975-2001,Manni Ha pubblicato anche: Pezzi di ricambio, Empirìa; Manuale di autodistruzione, Fazi; Gustavo. una malattia mentale , Avagliano Stasi l'immobilità, la stasi, i movimenti lentissimi, e anche approssimativi, appena abbozzati. l'immobilità, la stasi. dormire il pomeriggio. i fantasmi che vengono dalla stasi. dormire il pomeriggio da bambini. i fantasmi che vengono il pomeriggio, quando si dorme, e si sogna di essere bambini. i sogni che vengono dal sognare di aver sognato, quando si era bambini, dei sogni. I fantasmi. I fantasmi che si sognano sognando di sognare dei sogni

    • Pubblicato il14/12/2006
  • Beppe Salvia, Poesia senza titolo, da:'Un solitario amore' Fandango.

    Cultura

    Beppe Salvia è nato a Potenza il 10 ottobre 1954. Trasferitosi con la famiglia a Roma nel 1971, studia entomologia e scrive poesie, racconti, saggi critici. Dal 1979 è uno degli animatori della rivista "Braci". Sue poesie compaiono su "Nuovi Argomenti", "Prato Pagano" e altre riviste e antologie. E' morto a Roma il 6 aprile del 1985. La giovane poesia di Beppe Salvia, è poesia non facile, poesia di una vita breve, ma assai impegnativa e tutta da decifrare Abbiamo nel cuore un solitario amore, nostra vita infinita, e negli occhi il cielo per nostro vario cammino. Le spiagge i cieli, la riva su cui sassi e rovi e il solitario equisèto, e colli erbosi grassi rioni, città dispiegate come belle bandiere, e nude prigioni. Questa è la nostra vita. Questi nostri volti vagabondi come musi di cani ci somigliano. Il vento il sole le corolle rosse e blu, i sogni mai sognati i nostri sogni. Questa è la nostra vita e nulla più.

    • Pubblicato il13/12/2006
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