Giuseppe racconta la storia della sua famiglia, una storia fatta di emigrazione, di fabbrica e di una difficile integrazione. Uccio, a Cisternino non può continuare a lavorare la terra, la tosse asmatica lo sfinisce, ma il destino dei suoi figli è tutto nelle sue braccia. La sera al bar alcuni compaesani tornati dal Nord Italia raccontano di aver lavorato sodo lassù ma di aver fatto i soldi e di vivere in belle case nuove. Così Uccio prende la sua decisione: è Torino la città prescelta per cominciare una nuova vita; Nunzia lo incoraggia, lo raggiungerà con i bambini appena si sarà sistemato; ma per lei la vita da sola a Cisternino peggiora, tutto il paese le è ostile, la suocera Rosa le rimprovera di aver lasciato andare il figlio e suo padre Marino muore di infarto. A Nunzia non rimane che partire con i ragazzi e raggiungere Uccio a Torino.