L'amica delle mogli è una commedia di Luigi Pirandello tratta dall'omonima novella del 1894, composta nell'estate del 1926 e rappresentata per la prima volta al Teatro Argentina di Roma il 28 aprile 1926 dalla Compagnia Pirandello con Marta Abba protagonista. Marta è l'amica delle mogli a cui fornisce preziosi consigli e suggerimenti: per il cerchio delle sue amiche è ormai diventata un modello da imitare. Eppure lei, tanto perspicace nell'intuire situazioni problematiche e nel suggerire soluzioni alle sue amiche, non è stata altrettanto capace di aiutare se stessa. Per il suo carattere riservato e alieno dalle tipiche civetterie femminili, tese ad attrarre gli uomini, non si è mai sposata e ha preferito invece essere fautrice e nume tutelare dei matrimoni delle sue amiche. Essa crede sinceramente che il suo sia un comportamento altruistico e non si rende conto che così sottilmente soddisfa invece la sua volontà di predominare e influenzare la vita degli altri. Senza volerlo Marta si troverà al centro di avvenimenti drammatici determinati dal sentimento «di una gelosia pazzesca e furibonda». Francesco Venzi, marito di Anna, si è innamorato di Marta e così anche Fausto, suo amico e marito di Elena, mostra gli stessi segni della sua passione per l'amica delle mogli. Il destino sembra favorire Fausto perché sua moglie Elena muore per una grave malattia lasciandolo così libero di sposare Marta. Francesco, preda di un'insana gelosia, allora l'uccide facendo passare l'omicidio per un suicidio determinato dal dolore per la morte della moglie. Così alla fine Marta, che ha intuito l'assassinio compiuto da Francesco, di cui lei stessa è stata l'involontaria causa, si allontanerà isolandosi da tutti: «...Lasciatemi sola! voglio restar sola! - Sola, - sola, - sola! - ».