L'ascolto - di un suono, di una sillaba, della Parola di Dio - è dimensione fondativa in tutte le grandi tradizioni religiose. Avere esperienza di fede significa, inevitabilmente, avere una pratica e una consuetudine di ascolto. Ma quale ascolto è possibile oggi, nella confusione dei suoni e nella babele dei messaggi? E quale possibilità ci offre la comunicazione mediatica di avere accesso a una Informazione sui temi religiosi che sia corretta, pluralista, eventualmente formativa, senza cadere nei rischi dell'approssimazione o dell'indottrinamento? I media sono di per sé antitetici a un'esperienza del religioso o si tratta semplicemente di saperli usare? Abbiamo invitato alcuni studenti del Corso di laurea in Scienze storico-religiose dell'Università La Sapienza di Roma a parlarne con Enzo Bianchi e con Paolo Naso, direttore di Confronti e di Protestantesimo. Letture Walt Whitman, Canto di me stesso, in Foglie d'erba,BUR ...Ora non voglio che ascoltare, Per derivare in questo canto cio' che odo, per lasciare che i suoni vi affluiscano...