[an error occurred while processing this directive]

Contenuti della pagina

[an error occurred while processing this directive]
FIAT MIRAFIORI

Vincenzo Scudiere  segretario confederale  Cgil : la Fiat continua ad essere uno dei centri di produzione più importante  anche dal punto di vista  delle prospettive di sviluppo del nostro Paese ,la premessa che noi vogliamo è che l’investimento si faccia in Italia ma, questo accordo non ci convince. Abbiamo analizzato che con questo accordo , si fa una operazione che noi non possiamo assolutamente condividere :tenere fuori i sindacati che non sono d’accordo da qualsiasi tipo di possibilità di essere rappresentanti dei lavoratori che li scelgono. Questa è la critica  della CGIL  che è anche quella di schierarsi per il NO all’accordo. Pensiamo che dopo questo Referendum molto impegnativo , si riapra la discussione qualora i NO dovessero prevalere.”

 

L’amministratore delegato Fiat , Marchionne,  ha ribadito  da Detroit che se il No dovesse prevalere  se ne andrà .

 

Ernesto Auci  responsabile relazioni istituzionali Fiat :  “Come prima regola della democrazia in caso di vittoria del Si, (come è accaduto a Pomigliano) tutti devono accettare l’esito del referendum  . Mi sembra logico che nel caso della vittoria del si la fiom  debba firmare. La rappresentanza sindacale è ormai un problema a livello di  accordo tra Confederazioni e Confindustria. Ichino senatore del Pd , spiega bene che non c’è nessuna volontà di esclusione di una sigla sindacale. E’ deprimente questa discussione che si fa intorno a questioni che potevano non sorgere, perché il piano di sviluppo della produzione in Italia è stato presentato ormai  ad aprile dello scorso anno. Un piano molto coraggioso con Chrysler ,si può fare in Italia  un rilancio della produzione , molto importante .

Ma ci si è infilati in una serie  di questioni capziose e inesistenti :  dalla questione delle malattie ai  turni di Lavoro  e le pause di 10 minuti. A Melfi ad esempio i turni  si fanno da sempre come in tante altre aziende. Il lavoro è un sacrificio , ma i turni sono una normalità. A Pomigliano  gli investimenti sono partiti, ed  entro i tempi necessari per installare i nuovi impianti e si farà la produzione della nuova Panda.”

 

Le scritte  e la stella a cinque punte ,comparse sui muri di Torino  contro Marchionne sono minacce da prendere in considerazione ?

 

Alfredo Mantovano sottosegretario all’interno: Ogni minaccia di questo genere va presa in considerazione, ma prima ancora va decifrata, ed è quello che stanno facendo gli investigatori  dell’autorità giudiziaria. In questo caso, come  quello all’incirca di un mese fa, le violenze che hanno attraversato Roma, in occasione dell’approvazione della riforma dell’università. Non va messo tutto sullo stesso piano, e non vanno trasferiti schemi  e categorie che forse valevano dieci anni fa o addirittura trenta anni fa  ma che oggi  non hanno nessun riscontro completo.

Ormai vie è più di un caso in cui ,   si utilizza   a scopo di spauracchio   il simbolo  che è stato  delle BR .E’ una tendenza che si inserisce in una situazione di forte  tensione interna  anzitutto alle organizzazioni sindacali. Addirittura  interna  ad una delle organizzazioni sindacali ,alla CGIL e in  un contensto in cui oltre  al pur delicato  merito della vicenda  , nel quale non entro non avendo competenza istituzionale per farlo, vi è la tendenza di alcune forze politiche , di trovare varchi nelle contrapposizioni nel mondo del lavoro e di utilizzarle  strumentalmente . Un clima di tensione che non fa bene a nessuno , come  non fa bene a nessuno  indicare degli obiettivi fisici. Quando  del segretario della Cisl , Bonanni , si dice  che compie un disegno autoritario compiuto da lui e da Marchionne, che ha lo scopo di mettere in ginocchio il mondo del lavoro, quando qualcun ‘altro parla  di un ricatto mafioso , anche queste sono tra virgolette , semplici parole, però sono parole pesanti come pietre.

 

Luciano Violante  presidente dell’associazione  “Italia decide”: La tensione che c’è tra il mondo del lavoro e impresa è certamente molto alta, le tensioni nel mondo sindacale pure , io credo che bisogna stare attenti a non accentuare gli elementi di tensione. Quando si accentua e soprattutto ci sono divisioni all’interno del mondo politico, che prescindono dal merito delle questioni, la dove ci sono gruppi violenti  , questi gruppuscoli  si inseriscono, questa è la tradizione  di questo tipo di  violenza  nel nostro Paese. Se il mondo politico e sindacale riesce a distinguere la questione del merito, rispetto all’attacco alle persone, io credo che questo rende marginale o inoffensivi tutti questi attacchi. Se si passa dai problemi di merito che ci sono, e sono gravi, all’attacco alle persone, a quel punto è facilissimo che si inseriscano minacce o cose peggiori. Occorre un richiamo a tutti  di responsabilità. Molti anni fa ricordo quando fu  ammazzato dalle BR Casalegno il giornalista della Stampa, ci fu una manifestazione in piazza san Carlo a Torino e c’era pochissima gente, quelli  che si muovevano contro il terrorismo, a me capitava di essere tra coloro ,come magistrato, capimmo che o si faceva capire sino in fondo, che anche l’ l’avversario ( Casalegno era considerato un avversario del mondo del lavoro Fiat) va tutelato dalla violenza politica, oppure sarebbe stato difficilissimo frenare il terrorismo. Adesso per fortuna non siamo più in quei tempi e in quelle condizioni. Il disaccordo va tenuto sulla linea  della civiltà del  confronto”.

Vincenzo Scudiere  segretario confederale  Cgil – Bisogna evitare di pensare che le questioni che stiamo discutendo  possono diventare questioni di ordine pubblico , richiamando in campo i tempi bui del terrorismo. Qualora questo ricomparisse , le risposte le sappiamo dare tutti assieme. Il Paese ha sempre reagito   nel modo migliore da questo punto di vista. Temo piuttosto che quando si creano delle tensioni, sarebbe bene dare dei segnali di pacificazione, di ricostruzione di relazioni positive . Purtroppo in questi giorni questo non sta capitando, siamo in una  situazione che andrebbe maneggiata con cura.

 

 

Luigi Angeletti segretario Uil  Come si risolve  il problema del lavoro a Mirafiori ?- chiedendo alla Fiat di investire nello stabilimento di Torino  e fare  le auto che sono necessarie per mantenere l’occupazione . Non credo che ci sia qualcun altro  a mettere i soldi a Torino. Non possiamo chiedere allo Stato , bisogna farla finita con gli aiuti alla Fiat , ci sono tante imprese  in Italia e tanta gente che rischia il posto di lavoro  e ,non vedo perché, bisogna aiutare solo la Fiat. Quindi è   rimasta soltanto una scelta , convincere la Fiat ad investire in Italia , e a lavorare  con le stesse regole con cui si lavora in Germania o in Francia . L’unico problema che ci dovremmo porre , dopo aver assicurato il posto di lavoro, è quello di guadagnare di più , unica differenza con i lavoratori tedeschi.

 

 

Giuseppe Farina  segretario generale Fim-Cisl : “Io parlerei di nuove regole  che tengono conto di un contesto che si è fatto più difficile , per la stessa Fiat ,per competere  in un mercato più aperto e ,la necessità di adeguare le relazioni sindacali  a quello che è un nuovo contesto. Il sindacato nella sua storia  ha sempre  dovuto adeguare  le regole, le condizioni, le trattative  a quelli che sono i contesti dati. Non sempre il sindacato è in grado di scegliere i contesti  o i tempi nei quali  prendere ed assumere delle decisioni .Noi abbiamo fatto solo il sindacato , come lo hanno fatto tutti i sindacati metalmeccanici  nel mondo, in una situazione di crisi del settore. Abbiamo fatto una trattativa : da un lato  avevamo un miliardo di investimento e un importante progetto industriale  per lo stabilimento di Mirafiori, dall’altra  una crisi del settore e gli stabilimenti quasi vuoti è ovvio che in queste condizioni la priorità è assicurare il lavoro. Assicurare il rientro dei lavoratori dalla cassa integrazione e negoziare quelle condizioni  necessarie e  indispensabili per poter vendere auto. Una volta che il mercato si riprende  e che si è assicurato il lavoro ai lavoratori della Fiat, io credo che, ci saranno tutte le possibilità di un sindacato che continuerà a fare sindacato .Con una azienda che lavora ,con i lavoratori che lavorano , sarà più facile  eventualmente migliorare e fare quelle modifiche che verranno ritenute opportune.

 

Ultimi media:

[an error occurred while processing this directive] /dl/RaiTV/programmi/liste/ContentSet-cd68de04-304d-477e-ae3e-bd5868739662-A-0.html
[an error occurred while processing this directive]