Un anno e due mesi dopo il tragico ritrovamento dei di Ciccio e Tore Pappalardi, Gravina vuole voltare pagina. La posizione del padre dei ragazzi non è stata ancora definitivamente archiviata. Nel frattempo alla “casa delle cento stanze”, accanto all’uscio che i ragazzi varcarono la sera della loro scomparsa il Comune ha fatto mettere degli ingombranti cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti, una sorta di sacrilegio per gli abitanti del quartiere che continuano a deporre fiori. E in paese circola la triste storia (una leggenda metropolitana?) di un cane che avrebbe abbaiato a lungo nei pressi del caseggiato diroccato la sera della scomparsa di Ciccio e Tore.