Lo scrittore parla di come le mafie, in Italia, gestiscono l’agricoltura e i prodotti che consumiamo ed esportiamo; e lo fa attraverso la storia di Yvan Sagnet, camerunense, studente di economia a Torino, l’uomo che ha guidato la rivolta degli immigrati che, schiavi dei clan, erano impiegati nelle campagne pugliesi nella raccolta dei pomodori: grazie a lui, nel 2011, è stato possibile istituire in Italia il reato di caporalato