"Mi chiamo Alidad Shiri. Il mio nome vuol dire dono di Alì. Il mio cognome, Shiri, indica l'abbondanza e la bontà del cibo. Vuol dire infatti: tanto latte, molto dolce. Sono cresciuto in Afghanistan, nella città di Ghazni, ma quando avevo nove anni i talebani hanno ucciso il mio papà. Pochi mesi dopo la mia mamma, la mia sorella più piccola e la mia nonna sono morte sotto un bombardamento. Allora, i miei zii, mio fratello e mia sorella più grande siamo emigrati in Pakistan perché per noi era pericoloso rimanere. Ma lì non c'era futuro per me. Con un amico sono emigrato clandestinamente in Iran dove ho lavorato per due anni in una fabbrica di Teheran finché ho guadagnato abbastanza soldi per fuggire in Europa. Dopo un lungo e pericoloso viaggio sono arrivato in Alto Adige, legandomi sotto un tir che partiva dalla Grecia. Adesso ho sedici anni e vivo a Merano". In questa puntata la testimonianza di Alidad Shiri, che, con l'aiuto della sua insegnante di italiano, Gina Abbate, ha raccontato in un libro, Via dalla pazza guerra, il lungo e drammatico viaggio che dall'Afghanistan lo ha portato in Italia, dove vive da due anni. Libri: Alidad Shiri e Gina Abbate, Via dalla pazza guerra, Casa editrice Il margine, 2007 Gina Abbate ha insegnato per molti anni materie letterarie presso la scuola media «Luigi Negrelli» di Merano. Attualmente, nella stessa scuola e nella scuola professionale «Guglielmo Marconi», si occupa, anche come volontaria, di alfabetizzazione degli allievi immigrati e di educazione interculturale.