Massimo Bernardini si immerge nella folla della serata con i discepoli di Miles Davis a Umbria Jazz, tra i giovani che scoprono il loro primo Rossini alla Scala, alla “bella gente” di Jovanotti all’Olimpico di Roma, alla tifose fiorentine di Gianna Nannini. O ancora ai metallari del rock più puro, in un carnet che include anche le serate dance con Electrovenice o Bob Sinclar, il ‘700 napoletano di Riccardo Muti, i rocker all’italiana di Zucchero, i radical chic di Vecchioni, il Beethoven di Abbado, le serate popolari di opera all’aperto all’Arena di Verona. Studenti, operai, radiologhe, ragionieri, disoccupati, padri di famiglia, bambini in carrozzina, commercialisti, camionisti mescolano le loro voci a quelle di star ed artisti chiamati per una volta non a parlare di sé, ma di chi li ascolta.