Anna Politkovskaja non era una militante politica, nè un'eroina avvolta nella bandiera di una ideologia: no, era solo e semplicemente una giornalista e una donna, testimone di una realtà tragicamente in trasformazione, qual'era ed è quella della Russia post-sovietica. Il film è stato presentato alla Biennale del Cinema di Venezia nella sezione "Eventi per i Diritti Umani".