Venne assassinato un anno e mezzo fa, poi il suo cadavere fu fatto ritrovare carbonizzato in una vecchia Mercedes. Ora l’omicida del trentaduenne Stefano Di Francesco avrebbe un volto, terribile: quello del papà. L’uomo era sospettato da tempo dai carabinieri, i quali avevano piazzato una microspia sulla tomba del giovane per ascoltare il padre durante le sue visite al cimitero. Tra i possibili moventi, dissidi tra padre e figlio sulla gestione dell’azienda. Dalla sede della Sicilia