Nella puntata di questa settimana Umberto Broccoli parlerà di Belgrado, capitale della Iugoslavia e della repubblica federata di Serbia. Il musicista e scrittore italiano Bruno Barilli descrive la città, fino vent’anni prima teatro di due guerre.
Lo scrittore, durante un viaggio in Sebia, annota i seguenti pensieri:” Ero rimasto a Belgrado tre giorni, il tempo sufficiente per convincermi che una città in venti anni cambia basi, aspetto, popolazione, da non riconoscerla più”.
Una cosa sola era rimasta invariata dopo quegli eventi, il Danubbio: “La città era un’altra, mutata di sana pianta; ma il fiume con le sue sponde, non era mutato invece “.
Giunge il momento in cui Barilli deve abbandonare la città e dal battello racconta:” Laggiù la striscia argentea del Danubio lampeggiava, diventava più lucida e ferma man mano che il gran fiume ingoiava il sole”.

Belgrado è stata da sempre una città mirino  tra Oriente e Occidente e teatro di numerosi cambiamenti che oggi la rendono affascinante e suggestiva. Ma dal punto di vista della politica europea come guarda Belgrado le sfide verso il futuro? Quali effetti la crisi economica ha suscitato in questa città?
Per l’attualità Tiziana Di Simone lo ha chiesto a Federico Sicurella, inviato dell’Osservatorio Balcani e Caucaso che ci darà delle risposte e ci accompagnerà lungo il corso della puntata.

 
In chiusura una poesia di Izet Sarajlic, “Agli amici della ex Jugoslavia.”.