“La nostra Università è la strada; la strada è meglio di mille scuole di giornalismo”: parla così della sua professione Francesco Viviano, inviato del quotidiano “Repubblica” in Sicilia. Nel libro "Io, killer mancato" il giornalista racconta la sua storia dal giorno in cui, appena diciassettenne, si trovò con una pistola in mano puntata contro l'assassino di suo padre. Poi l'ingresso all'Ansa come fattorino e l’inizio di una lunga carriera di successi. Sullo sfondo, la Palermo della povertà e delle stragi di Cosa nostra. Dal Tgr della Sicilia