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Questa mattina mi sono svegliata e mi è venuta in mente la bambina che ho visto per strada, qualche giorno fa. Camminavo ascoltando della musica, cosa che non faccio quasi mai perché mi piace sentire i rumori intorno a me. Le voci e i frammenti di discorso non solo amoroso. Ultimamente, però, ho bisogno della musica per sentire meno il mio cuore che non sta zitto un secondo, il che naturalmente è necessario se voglio continuare a camminare per strada e a fare anche tutto il resto che mi piace o mi tocca fare, però, ecco, sta facendo un gran baccano e non riesco a concentrarmi su molto altro. E allora ero lì, che camminavo avendo nelle orecchie la musica di un’isola in cui ho fatto un viaggio bellissimo e l’ho vista: una bambina in braccio alla mamma. Lo sguardo di entrambe all’insù. Mi sono tolta le cuffie cercando il loro oggetto del desiderio. E non era per niente oscuro. Era blu, a pois bianchi. La mamma dice: buon viaggio palloncino. La bambina non dice niente: ha la bocca che sta per curvarsi in un pianto e gli occhi attenti a non perdere il contatto. Io mi sono fermata un istante per augurarle in silenzio buona fortuna, pensando a quante altre volte dovrà staccarsi da qualcosa o qualcuno che vorrebbe invece tenersi stretto.
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