23/11/2024
23/03/2012

La Rivoluzione della Patata

La folla cresce ogni giorno di più, con centinaia di greci che si mettono in fila per prendere parte a un movimento che permette loro di risparmiare sui generi di prima necessità

BBC News, 15 marzo 2012

La Rivoluzione della Patata
di Mark Lowen


Un'idea semplice con ingredienti semplici. Migliaia di tonnellate di patate vengono vendute direttamente dal produttore al consumatore: senza le spese per i costosi intermediari il prezzo finale si riduce di quasi la metà. Il seme della “rivoluzione della patata” è stato piantato nella Grecia settentrionale qualche settimana fa e ha attecchito così bene che è arrivato fino ad Atene, diventando sempre più popolare tra i greci alle prese con la peggiore recessione della storia moderna. "Gli stipendi sono molto bassi, le tasse alte e lo stesso i prezzi” ci dice una signora in fila. "Ingredienti base, come le patate, costano molto cari. Ma è arrivata questa “rivoluzione” che speriamo si estenda ad altri prodotti alimentari, perché ne abbiamo bisogno".

E sembrerebbe proprio così, dal momento che si stanno organizzando progetti simili per il riso, la farina e l'olio d'oliva. Si tratta di un movimento che fa bene a tutti, a partire dagli agricoltori, che traggono guadagno dal prodotto del loro lavoro senza dover pagare ingenti somme di denaro per l'intermediazione commerciale. Qualche effetto c’è stato, se è vero che alcuni supermercati sono stati costretti ad abbassare i prezzi. Stelios Ioannidis è uno degli agricoltori coinvolti, scarica decine di sacchi di patate per i clienti in attesa. "L'intermediario ci sfrutta comprando i nostri prodotti a prezzi bassi" ci dice. "Noi invece vogliamo aiutare il consumatore in tempi difficili. Il messaggio è: pochi non possono guadagnare a spese nostre".

"Un po' umiliante"
Solidarietà e voglia di riscatto sono diventate un effetto collaterale di questa crisi. Rifiutandosi di accettare le cose come stanno, i greci si trovano a dover cercare nuovi modi ed idee per far fronte alla profonda recessione. La vendita delle patate secondo le nuove modalità è organizzata dalle municipalità che decidono di far parte della rete. Il cliente fa un pre-ordine della quantità che desidera, paga e con la ricevuta andrà poi a ritirare quanto ordinato. Da lontano, quella strana fila per le patate ricorda un po' i razionamenti di cibo. In un Paese dell'Unione Europea. "E' un po’ umiliante" ammette Lefteris Roubelakis che pazientemente aspetta in coda.

Con la necessità di austerità che morde sempre più forte, il movimento incontra i bisogni di una nazione sotto pressione. La disoccupazione ha toccato il 21%  ( e il 51% tra i giovani); entro quest'anno si perderanno altri 15 mila posti nel pubblico impiego; il salario minimo verrà ulteriormente tagliato da 750 a 500 euro. "La situazione è pessima" dice Manos Psarakis, un altro cliente in fila. "Dare da mangiare alla famiglia diventa ogni giorno più difficile". 19 euro e 50 per 60 chili di patate, quantità che verrà poi spartita con i familiari; un prezzo equivalente a meno della metà di quello del supermercato. "E ben venga un risparmio di anche solo 20 euro. Oggi dobbiamo contare anche gli spiccioli".
La gente in fila appartiene al ceto medio, quello più colpito dai tagli.

La fuga dei cervelli
Kostas Hadzigianellis, ingegnere civile che lavora a opere statali, ormai quasi completamente scomparse, è uno dei professionisti che progetta di andare via. Mi invita a casa sua, dove con la moglie Katerina, insegnante, e due bambini in giovane età, si trova a combattere con stipendi dimezzati. "Abbiamo dovuto eliminare alcune cose dalla nostra vita e da quella dei nostri figli. Proviamo a sopravvivere, ma è difficile". Gli chiediamo quali progetti ha per il futuro. "Qui futuro non c’è" risponde. "Temo di dover lasciare la Grecia per un altro Paese che possa offrire una vita migliore prima di tutto ai miei bambini, poi a noi due".

Greci in fila per vedere di risparmiare qualche soldo sui generi di prima necessità e la fuga di quanti un tempo appartenevano al ceto medio: segni di una sofferenza sociale che pochi potevano prevedere. La conseguenza sono le iniziative civili, la "rivoluzione della patata" è una di queste; una sfida che sta mettendo radici in una Grecia che cambia tra grandi difficoltà.

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