23/11/2024
08/10/2012

Piccole donne (saudite) crescono

STAMPA ESTERA - Tra le donne dell’Arabia Saudita qualcosa sta cambiando

Arab News (Arabia Saudita), 4 ottobre 2012
Di Sabria S.Jawhar



Cinque anni lontana dall'Arabia Saudita sono tanti. Inizio adesso a superare lo shock culturale del rientro nella Jeddah rovente dal gelido nord dell’Inghilterra. Al mio ritorno ho trovato però anche una sorpresa: le ragazze saudite stanno cambiando, e parecchio. Molte delle studentesse che ho incontrato al college per infermieri, quando sono partita erano liceali; oggi sono giovani donne in cerca di lavoro, di sicurezza e di una vita diversa da quella che hanno avuto le loro madri. Anche oltre i confini del campus, mi accorgo che le ragazze hanno grandi aspettative e sono disposte anche ad aspettare pur di raggiungere i traguardi che hanno in mente. 

In banca, l'altro giorno, mi sono messa a parlare con una cassiera di 25 anni, una ragazza che ha passato gran parte della vita lontano dall'Arabia Saudita, in Europa e negli Stati Uniti, e che parla inglese bene e senza alcun accento. Mi ha parlato dei dubbi e delle incertezze per il futuro. L’istinto le dice che la società preme perché si sposi, anche se lei non ha voglia di sposare un uomo, che potrebbe cercare di soffocare l’indipendenza conquistata negli anni. Non è che abbia paura di mettere su casa e avere dei figli; quello che la spaventa è dover fare la vita della madre saudita tradizionale. Non voglio adesso sminuire il ruolo della maternità, che è il fondamento della società saudita, resta il fatto che la visione del mondo di quella bancaria non coincide più con gli usi e le tradizioni seguiti dalla donne saudite di altre generazioni. 
Ecco, ritrovo quella ragazza in molte studentesse universitarie saudite. Gran parte delle allieve infermiere che incontro oggi non hanno mai lasciato il paese, non si sono confrontate con una lingua straniera e sanno bene che la professione che hanno scelto in Arabia Saudita viene guardata con sospetto. 

C'è da scommettere che molte, forse non la maggioranza, ma comunque buona parte, abbandoneranno gli studi per andare a fare le mogli e le madri. Resta il fatto che tra le studentesse che avevo lasciato nel 2007 e quelle di oggi la differenza balza agli occhi. Cinque anni fa finire a fare la moglie e la madre veniva dato quasi per scontato; oggi èuna delle opzioni da prendere in considerazione per il futuro, ma non la via obbligata. Tra le ragazze nelle aule avverto chiaramente un'energia che parla non di un futuro e basta, ma di ‘possibili futuri’.Per molte ragazze diventare un'infermiera significa avere l'opportunità di guadagnarsi da vivere, svolgere una professione in ambito scientifico e imparare l'inglese, che non è tutto, ma aiuta. C'è posto per la maternità in questo quadro? Non mi vorrei sbagliare, ma sento che per alcune giovani donne saudite potrebbe essere una scelta non così imminente. Nonostante molti cittadini sauditi considerino la tendenza a rimanere single per le donne preoccupante nel nostro sistema, le donne stesse non lo vivono più come un problema. E di fatti, ormai, l'età media delle ragazze che si sposano in Arabia Saudita è vicina a quella delle colleghe americane, che prendono marito intorno ai 26 anni, nel Regno Unito a 28, in Kuwait a 25. Nel 2002 in Arabia Saudita l'età media delle spose era di 22 anni; 25 nel 2010. Ora, che le donne saudite stiano ripensando al loro futuro non dovrebbe costituire sorpresa. Secondo quanto afferma il Center for Strategic and International Studies, nel nostro paese uomini e donne la pensano diversamente in fatto di ruoli di genere; quasi il 75% delle arabe, contro il 55% dei maschi,  ritiene che dovrebbero contribuire al reddito familiare tanto gli uni che le altre. Il 40% delle intervistate – contro il 15% degli uomini - ritiene che le donne dovrebbero essere più attive in politica e nel governo, mentre il 75% si aspetta sostanziali cambiamenti per quanto riguarda i diritti delle donne entro i prossimi cinque anni. Il 50% degli intervistati maschi sostiene che i diritti delle donne cambieranno. 

Trovo incoraggiante il fatto che molti uomini sauditi siano disposti a prendere in considerazione il cambiamento del ruolo delle donne, ma il divario tra i punti di vista tra maschi e femmine è ampio. Le donne sono molto più avanti nella loro volontà di produrre un cambiamento. Guai, però, a puntare il dito contro gli uomini che rimangono così indietro quando si tratta di atteggiamenti progressisti. Lo studio infatti rivela che "le famiglie saudite danno grande valore all'istruzione delle ragazze, con l'82% delle donne e l'84% degli uomini che ritengono importante che una donna, moglie e madre, abbia un'istruzione". A ciò si aggiunga che nelle università del paese sono di più le donne che ottengono dottorati di ricerca (79%). 

Voglio inoltre riconoscere alle università del nostro paese, e in particolare alla King Saud bin Abdulaziz University for Health Sciences, al College Infermieristico, di dare l'opportunità alle nostre ragazze, che altrimenti non avrebbero altre possibilità, di intraprendere un cammino professionale. Il College per Infermieri svolge un ruolo pionieristico nell'abbattere barriere sociali, perché non solo prepara le donne a una professione nel settore medico, ma dà loro il coraggio di esplorare il mondo al di là dei confini della famiglia e della cerchia di amici. 
Purtroppo gli atenei sauditi devono poi vedersela con quanto fa la scuola superiore, che non sa dare alle studentesse una visione globale. Il punto debole della nuova generazione di donne saudite è la scarsa preparazione nei confronti delle difficoltà che frequentare l'università comporta e del ruolo dell'Arabia Saudita sulla scena internazionale. L'ingenuità delle giovani saudite in fatto di politica internazionale e fenomeni sociali, non ultimo il terrorismo, può essere disarmante. Eppure, nonostante ciò, la curiosità innata delle nostre ragazze non va sottovalutata. La loro voglia di una vita fuori degli schemi tradizionali è enorme. Insomma, il cavallo è scappato dalla stalla e non c'è modo di riportarlo dentro.