Monti: “Non resterò dopo il 2013”
BRUXELLES - Il premier: “Volontà di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare l'euro e far progredire il progetto politico comune”. Chi verrà dopo dovrà continuare il lavoro, nell'ottica di "una collaborazione efficace tra le istituzioni europee e dell'urgenza di una vigilanza bancaria unificata"
“Escludo di considerare una esperienza di governo, per quanto mi riguarda, che vada oltre la scadenza delle prossime elezioni”, così risponde da Bruxelles il premier Mario Monti al termine dell'Ecofin. Se nel novembre scorso ciò che questo governo doveva fare aveva un peso rilevante sull'andamento dello spread o sulla volontà di fare investimenti industriali in Italia, man mano che ci si avvicina al 2013 diventa importante il giudizio sulla capacità di fare riforme in Italia.
Questo il ragionamento di Monti sull'andamento negativo dello spread. “Tutto - dichiara - viene determinato anche da quelle riforme che, finita questa breve esperienza, hanno un peso maggiore rispetto allo scorso novembre, quando gli occhi dei mercati erano tutti su ciò che avrebbe potuto fare questo governo. Quando saremo a gennaio - conclude Monti - sarà quasi irrilevante cosa potrà fare il governo diventando di peso predominante l'altro aspetto”. “Naturalmente sono e resterò anche dopo di allora, membro del Parlamento in quanto senatore a vita”.
Sul futuro dell'Italia il premier condivide appieno il pensiero di Napolitano. E sulla crescita dell’Europa. Esiste la “volontà di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo”, sottolinea Monti che spiega di essere “convinto dell'importanza delle proposte delineate nel ‘rapporto dei quattro’”. Ovvero nella relazione di Draghi, Barroso, Van Rompuy e Juncker. “Lo spread non è una torta amara che si possa ripartire a fette e che possa essere attribuita a una dichiarazione, a un'incertezza, a un ritardo nell'adottare una misura”. In molti in questi giorni hanno parlato di un Monti bis, ma lui dice chiaramente che lo scenario proprio non esiste.