'Saggi': missione conclusa
ROMA - "La parola e le decisioni toccano alle forze politiche e starà al mio successore trarne le conclusioni". Parola del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, alle ultime battute da Capo dello Stato, ha incontrato i dieci saggi da lui designati il 30 marzo 2013
"La parola e le decisioni toccano alle forze politiche e starà al mio successore trarne le conclusioni". Parola del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, alle ultime battute da Capo dello Stato, ha incontrato i dieci saggi da lui designati il 30 marzo 2013. Napolitano ha elogiato il lavoro delle due commissioni, che hanno saputo trovare "posizioni comuni dimostrando un clima di dialogo che si deve trasmettere alle forze politiche. Ora le forze politiche devono mostrare analoghi sforzi di buona volontà d’intesa anche in Parlamento”.
"Le due relazioni - ha sottolineato Napolitano - valgono a porre più che mai al centro dell'attenzione delle forze politiche i problemi essenziali cui sono legati sia il soddisfacimento delle attese e dei bisogni più urgenti dei cittadini del paese, sia lo sviluppo futuro dell'Italia. Una seria considerazione dei problemi da affrontare, delle situazioni critiche da superare, delle potenzialità da cogliere e mettere a frutto o stimolare la ricerca di convergenze tra le forze politiche può favorire un clima costruttivo nel nuovo Parlamento, suggerire forme praticabili di condivisione delle responsabilità di governo e dei percorsi di riforma necessari. Quel che trasmetto è dunque, credo, un testimone concreto e significativo", ha concluso Napolitano.
Ma vediamo nel dettaglio le proposte sugli argomenti più importanti elaborate dai ‘saggi’:
Legge elettorale: Il nuovo sistema potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario) un alto sbarramento, un ragionevole premio di governabilità;
Parlamento - La governabilità sicura si ha unicamente con sola Camera. "Nessun sistema elettorale garantisce automaticamente la maggioranza in entrambi rami del parlamento. Diverse sarebbero le prospettive della stabilità se si attribuisse l'indirizzo politico a una sola Camera";
Incompatibilità – “Modificare l'art. 66 della Costituzione in modo da attribuire a un giudice indipendente e imparziale la decisione su legittimità dell'elezione, ineleggibilità e incompatibilità, togliendolo al Parlamento. Ora come ora c'è il rischio del prevalere di logiche politiche";
Finanziamento ai partiti - "Il finanziamento pubblico delle attività politiche in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l'attività politica";
Emergenza lavoro - "La principale emergenza che ci troviamo oggi ad affrontare è quella del lavoro e della conseguente crescita della povertà e la via maestra per combatterlo è lo sviluppo economico equo e sostenibile".