L'Onu condanna gli attacchi alle ambasciate
ESTERI - Esplode la tensione nel mondo islamico. In Sudan, migliaia di manifestanti hanno attaccato le ambasciate di Usa, germania e Gran Bretagna. Proteste anche in Tunisia, Iran ed Egitto. In Libano, dove è iniziata la visita di Benedetto XVI, un morto e 25 feriti a Tripoli, nel Nord del Paese, nel corso di scontri tra dimostranti e polizia
Alta tensione sulla scia delle proteste contro il film ritenuto 'blasfemo'. Manifestanti hanno fatto irruzione nella sede dell'ambasciata tedesca a Khartum e vi hanno issato la bandiera islamista. Attaccata anche l'ambasciata britannica. Sul posto è intervenuta la polizia che ha cercato di allontanare circa 5mila manifestanti con il lancio di lacrimogeni. Il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle ha detto che il personale dell'ambasciata in Sudan è al sicuro.
Contemporaneamente sempre a Khartoum migliaia di manifestanti hanno raggiunto l'ambasciata Usa. La polizia sta facendo uso di gas lacrimogeni per tenerli a distanza. Lo riferiscono testimoni, aggiungendo che molti dimostranti si stanno spostando verso la sede diplomatica a bordo di vetture e autobus.
In Egitto a Il Cairo, dove è in corso una fitta sassaiola tra centinaia di manifestanti e forze dell'ordine di fronte all'ambasciata americana. Centinaia di persone protestano davanti l'ambasciata dove è stato allestito un muro di blocchi di cemento alto 3 metri. La polizia risponde anche con il lancio di lacrimogeni.
In Libano alcune centinaia di persone hanno dato fuoco a un locale della catena di ristorazione americana Kentucky Fried Chicken (Kfc) di Tripoli, principale porto nel nord del Paese. Negli scontri una persona è morta e altre 25 sono rimaste ferite durante gli scontri tra polizia e manifestanti. Una situazione esplosiva che si intreccia con l’arrivo nel paese dei cedri del Pontefice Benedetto XVI che questa mattina, a bordo del volo che lo ha portato a destinazione, ha detto che "Il fondamentalismo è sempre una falsificazione delle religioni perché Dio invita a creare pace nel mondo e compito delle fedi nel modo è creare la pace. Nell'immagine degli altri rispettiamo l'immagine di Dio".
Anche a Tunisi è stata convocata, davanti all'ambasciata americana, una manifestazione di protesta contro il film. La manifestazione è stata "indetta" sui social network e sul passaparola tra fondamentalisti e, visto quel che è accaduto mercoledì e giovedì, con incidenti nella Capitale e in altre località del Paese c'é il fondato timore che possa sfociare in nuovi disordini. Ad accrescere la tensione c'é il fatto che a lanciare inviti ad una massiccia partecipazione alla manifestazione sono stati i maggiori esponenti del jihadismo in Tunisia. A quanto si apprende, le forze di sicurezza si apprestano a stendere un forte dispositivo di difesa intorno al compound della sede diplomatica che però, per la sua collocazione, si presta a subire "attacchi". Trovandosi in una zona di fatto ad essa dedicata, l'ambasciata non ha edifici vicini ed è esposta su tre lati, due dei quali passano accanto a grandi strade di collegamento facilmente raggiungibili.