“L’azione
della Francia
è corretta”
Protesta del nostro Governo contro il blocco dei treni attuato ieri dai francesi. Ma fonti della Commissione Europea ricordano che provvedimenti straordinari di questo tipo sono giustificabili se ci si trova in presenza di gravi motivi di ordine pubblico. Quindi non ci sarebbe alcuna violazione delle norme europee da parte della Francia
Sempre alta la tensione tra Italia e Francia. I collegamenti ferroviari, che erano stati sospesi dalle autorità transalpine in concomitanza con la manifestazione antirazzista organizzata dai giovani dei centri sociali, sono stati riattivati nella serata di ieri. La contromisura adottata dai francesi è stata accolta molto male dal nostro governo.
Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha chiesto chiarimenti a Parigi: "noi abbiamo formalmente protestato contro la decisione di chiudere il traffico internazionale tra Italia e Francia e viceversa". Il capo della Farnesina ha poi fatto diffondere una nota dove si dice che: "In relazione alla sospensione unilaterale del traffico ferroviario a Ventimiglia il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha dato immediate istruzioni all'Ambasciatore d'Italia a Parigi di svolgere un passo diplomatico presso le Autorità francesi, per esprimere la ferma protesta da parte del Governo italiano e chiedere chiarimenti per le sopraindicate misure che appaiono illegittime e in chiara violazione con i generali principi europei".
Ma fonti della Commissione Europea ricordano che provvedimenti straordinari di questo tipo sono giustificabili se ci si trova in presenza di gravi motivi di ordine pubblico. Quindi non ci sarebbe alcuna violazione delle norme europee da parte della Francia.
Intanto il governo francese continua a respingere i tunisini e il nostro ministro degli Esteri stamattina, in un'intervista a Repubblica, tuona: “dalla Francia è in atto sugli immigrati un tira e molla incomprensibile, di fronte al quale sarebbe meglio bloccare il Trattato di Schengen”.
Tra una settimana si terrà il tanto atteso vertice Italia-Francia. Frattini lascia trasparire un velo di speranza: "Credo che Berlusconi e Sarkozy, noi ministri dell' Interno, degli Esteri e dell'Economia, dovremo uscire da quel vertice riaffermando la volontà dell'Italia e della Francia di continuare a lavorare insieme, da paesi fondatori dell'Ue. Vale per l'immigrazione ma anche per la politica industriale, per le cosiddette scalate".