Il silenzio
del Cavaliere
Berlusconi sceglie di non parlare dopo la condanna a 560 milioni di euro sul Lodo Mondadori. “Finirà che pagherò io la prossima campagna elettorale del Pd.”, aveva commentato a caldo subito dopo il verdetto del tribunale di Milano
Nessuna telefonata di saluto alla festa di Mirabello, così come era stato previsto. Silvio Berlusconi sceglie la via del silenzio. La conferma arriva dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti. “Non telefona - spiega il portavoce del premier - perché non vuole scatenare reazioni. Aprire un dibattito politico ora potrebbe avere ripercussioni anche a livello economico”.
Bonaiuti ribadisce dunque che la “speculazione dei mercati é in atto. Ci sono dei movimenti che sui mercati si ripropongono ciclicamente pur non avendo un motivo reale alla base”. “L'economia italiana, però - ribadisce con forza - è assolutamente solida, così come le sue banche. E gli 'stress-test' che usciranno a fine settimana lo dimostreranno”. “Bisogna avere dunque - conclude - fiducia e tranquillità”.
“Finirà che pagherò io la prossima campagna elettorale del Pd.”, era stato il commento a caldo, subito dopo il verdetto del tribunale di Milano. Al Cavaliere ciò che brucia più di tutto è che a passare all’incasso della fidejussione sia la Cir di Carlo De Benedetti, il nemico di una vita, acerrimo avversario imprenditoriale e politico, un signore che “ha la tessera numero 1 del Pd”. Brucia per Berlusconi una decisione attesa da giorni, sulla quale però non si era fatto illusioni, ma che da ieri è nero su bianco su una sentenza esecutiva.