Uganda:
mondiale insanguinato
A Kampala, in Uganda, paese del Centro Africa, ieri sera sono esplosi 2 ordigni che hanno causato almeno 64 morti e altrettanti feriti. Le stragi nella capitale dell’Uganda sono state perpetrate in luoghi affollati
Proprio quando si chiude il sipario sul primo mondiale di calcio in Africa, un attentato macchia di sangue il continente nero. A Kampala, in Uganda, paese del Centro Africa, ieri sera sono esplosi 2 ordigni che hanno causato almeno 64 morti e altrettanti feriti.
Le stragi nella capitale dell’Uganda sono state perpetrate in luoghi affollati.
La prima esplosione, che ha provocato 15 morti, è avvenuta all'Ethiopian Village, un ristorante etiope in un quartiere meridionale. L'altra, in cui hanno perso la vita 49 persone, ha colpito il Luogo Rugby Club, nella parte orientale della capitale.
Secondo la polizia ugandese la responsabilità è da attribuire alle milizie estremiste islamiche della Somalia, Al-Shabab, che hanno legami con Al Qaida, ma l'attentato non è stato ancora rivendicato.
La certezza è che Uguanda e Burundi sono gli unici due paesi che hanno inviato in Somalia le truppe dell'Unione africana, per contrastare le minacce dei fondamentalisti islamici.
Se questa ipotesi fosse confermata, si tratterebbe del primo attentato compiuto dagli Shabab fuori dalla Somalia. Per ora, Sheik Yusuf Sheik Issa, comandante della milizia islamica a Mogadiscio, si è detto "felice" per il pesantissimo bilancio delle vittime, ma non ha esplicitamente rivendicato la responsabilità degli atti terroristici. Il presidente somalo Sheikh Sharif Ahmed ha invece condannato gli attentati definendoli "diabolici".
E il ministero degli esteri americano fa sapere che tra le vittime c'è anche un cittadino americano.