Tav, Cancellieri accusa: “E’ violenza, non dissenso”
VAL DI SUSA - Notte di guerriglia a Chiomonte. In azione centinaia di attivisti, ferito il capo della Digos. Il ministro dell'Interno si dice “indignata” e solidale con gli agenti. Il presidente della regione Cota: “Gente che non ha affatto a cuore il futuro della valle”. Bersani: “Evitare che frange violente strumentalizzino la situazione”
Urla, slogan, lacrimogeni, pietre e bombe carta. Sarebbero stati almeno 650 i manifestanti anti-Tav, cento dei quali del luogo, che la scorsa notte, in Val di Susa hanno trasformato una marcia pacifica in guerriglia. Il cantiere di Chiomonte è diventato la linea del fronte. Mentre dopo due ore stava riaprendo l'autostrada Torino-Bardonecchia e la tensione sembrava calata, all’improvviso parte un nuovo ‘attacco’ contro gli operai che stavano ripristinando la torre faro incendiata negli scontri. I manifestanti tentano di tagliare le reti, tronchesi in mano e laser puntati in faccia agli agenti che rispondono con gli idranti. Lo stesso avviene nella parte bassa del cantiere, alla centrale idroelettrica, dove un altro gruppo di No Tav attacca con bordate di pietre, chiodi e bulloni.
Feriti due agenti e un giornalista. Una bomba carta esplode tra le gambe del capo della Digos di Torino, portato subito in ospedale. Al momento nessun fermo, ma le indagini sono in corso e le riprese delle telecamere serviranno alla polizia per le identificazioni dei responsabili. “Quello che è successo la notte scorsa in Val di Susa non è una manifestazione di dissenso. E' violenza. Violenza allo stato puro che non ha nulla a che fare con i problemi della costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione”, ha dichiarato il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, “indignata” e solidale con gli agenti. “Il nostro dovere – ha proseguito - è garantire le manifestazioni pacifiche, ma garantire anche la costruzione dell'opera decisa, democraticamente, dallo Stato italiano. Lo faremo con il massimo della fermezza e con la professionalità che le Forze dell'ordine, anche la notte scorsa, hanno saputo mettere in campo”. Per la val di Susa si annuncia una nuova estate ad alta tensione.
“Bisogna mandare via i ‘turisti della violenza’ dalla valle”, afferma il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, “Sono persone - sottolinea - che nulla hanno a che fare con chi può avere un'opinione diversa sulla realizzazione della Torino-Lione. Si tratta di gente che non ha affatto a cuore il futuro della valle visto che vi porta solo danni e violenza”. Lo stesso afferma il leader dell’Idv Antonio Di Pietro: “In uno Stato di diritto è sacrosanto che vi sia il dissenso, ma questo non deve mai sfociare in atti di prevaricazione. Per questo, esprimiamo solidarietà agli agenti feriti”. “ E’ormai evidente che vi è un uso organizzato della violenza in val di Susa - aggiunge Pierluigi Bersani - questi sono atti che, prendendo lo spunto dalla ferrovia, in realtà hanno a che fare con il tema della democrazia. L’Italia sta vivendo momenti difficili. La crisi sta provocando una profonda sofferenza sociale. Bisogna evitare che frange violente strumentalizzino questa situazione per imporre la logica dello scontro fisico, della violenza”.