"Regole
condivise"
Il presidente della Camera invoca "scelte condivise" sul cambiamento. "Le istituzioni della Repubblica sono le istituzioni di ogni italiano". "Basta con la campagna elettorale permanente"
Si a scelte condivise da maggioranza e opposizione. No ad una campagna elettorale permanente. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, nel corso del consiglio comunale di Prato riunito in seduta straordinaria, lancia un monito al governo.
"Sarebbe certamente un momento difficile per il nostro Paese quello in cui dovesse affermarsi il principio che, in una democrazia dell'alternanza, ogni maggioranza modifica a proprio piacimento quelle che sono le regole del vivere civile". La terza carica dello Stato ha sottolineato che "Riscrivere le regole deve necessariamente comportare l'impegno per una riscrittura che sia
quanto più possibile condivisa, perchè le regole riguardano tutti, perchè le istituzioni della Repubblica sono le istituzioni di ogni italiano".
"E' proprio la nostra Costituzione - ha proseguito Fini- ad indicare con chiarezza le modalità attraverso le quali è possibile modificare la Costituzione". Esorta al confronto Gianfranco Fini: "L'esperienza recente deve insegnare a tutti che, se vogliamo riforme condivise in grado di gettare solide basi di credibilità delle istituzioni per il prossimo futuro, non ci si deve stancare di cercare il confronto ed evidenziare positivamente quello che può unire, mettendo in disparte o in secondo piano tutto ciò che può dividere".
Davanti al Comune un piccolo gruppo di leghisti ha contestato il presidente della Camera, con indosso magliette nere con scritto "No al voto agli immigrati" e "Ora di Islam a scuola, no grazie". Fini si è fermato brevemente per uno scambio di battute con i manifestanti affermando che "sul tema la pensiamo in maniera diversa". La contestazione, pacifica, si è conclusa poco dopo.
Parlando poi delle "riforme strutturali", Fini ha sottolineato che "il Paese non può continuare a dilaniarsi come in una perenne campagna elettorale".