Bersani, mi sto occupando
dei problemi del Paese
POLITICA- Il presidente del Consiglio incaricato: “Non mi occupo di larghe intese”. “Grave che qualcuno voglia indebolire il segretario”, accusa Fassina ma il sindaco di Firenze chiama il segretario. Squinzi, Confindustria: “Serve subito un governo, siamo vicinissimi alla fine”
Pier Luigi Bersani procede nella sua ardua opera di costruzione di una maggioranza di governo certa, da prospettare al Capo dello Stato. Tornerà al Quirinale, al più tardi giovedì, per riferire sull'esito del suo tentativo. Il suo problema è arcinoto. Bersani è il leader di una schieramento che al Senato non ha una maggioranza sufficiente ad ottenere il voto di fiducia richiesto per far nascere il governo.Il leader Pd dialoga con le parti sociali ma non ancora, almeno ufficialmente, con le forze politiche che saranno ricevute da martedì. “Non c'è rimasto tempo, siamo vicinissimi alla fine”, dice il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che chiede al più presto un “governo stabile in grado di governare e che faccia appello a tutti gli uomini di buona volontà”.
Bisogna partire dall'emergenza economica, sottolinea il presidente del Consiglio incaricato che lavora a una proposta già denominata del doppio registro. Da un lato un governo di cambiamento autorevole che realizzi un programma in otto punti precluso al Pdl ma aperto al sostegno di tutte le altre forze politiche, a cominciare dal M5S. Di pari passo l'apertura di un cantiere per le riforme istituzionali aperto a tutti, anche a Berlusconi. Se nasce il governo e si avvia la legislatura, l'esecutivo può occuparsi dell'emergenza socioeconomica e il parlamento può realizzare quelle riforme di sistema delle quali si parla invano da una ventina di anni.
Un sentiero stretto quello su cui si muove Bersani, che esclude larghe intese. Una linea che domani sottoporrà all'esame della direzione del partito. La riunione già si annuncia infuocata. Il segretario riferirà sullo stato delle consultazioni ma soprattutto ribadirà la sua linea. L'unica strada è un governo di svolta, no a inciuci con il centrodestra, anche se nel partito monta l'insofferenza dei renziani che chiedono al segretario di non impuntarsi.
Stefano Fassina avverte: “Grave che, in ore decisive per la costruzione di un governo, una parte del Pd intervenga per indebolire il tentativo del segretario prospettando una possibile maggioranza con il Pdl per un ‘governo del presidente’”. “Indebolire il tentativo di Bersani - sostiene il responsabile economico del Pd - vuol dire avvicinare le elezioni”. Parole che suonano come una dura risposta all'intervista del 'renziano' Graziano Delrio su Repubblica.