Battaglia
in Val di Susa
Fumogeni, sassi e scontri tra manifestanti e polizia per la consegna del primo cantiere della Tav. Cota:” Un’opera necessaria per il Paese”. Bersani: “No a frange violente”. Gli attivisti: “Perso un round, non la guerra”. Sit-in anche a Roma e Torino
Sono almeno 80 i feriti e i contusi negli scontri che hanno segnato l'inizio dei lavori della Torino-Lione. Da anni la questione relativa all’alta velocità, mobilita no-Tav e ambientalisti della Val di Susa. I timori - che qualcuno ipotizzava già ieri – si sono concretizzati stamane, quando 2.500 poliziotti e 41 blindati hanno sfondato i blocchi dei manifestanti a difesa della Maddalena, area da circa un mese occupata dai dimostranti per bloccare i cantieri.
I fuochi d'artificio alle 4 e mezza la scorsa notte avevano dato il via alle tensioni. I no-Tav si sono dati appuntamento alle prime ore del mattino per presidiare la zona. Al momento dello sfondamento, qualcuno ha tentato di bloccare la polizia cercando di segare, senza successo, anche un grande pino. Ma il lancio di lacrimogeni e l'uso di ruspe ha permesso alla polizia in assetto antiguerriglia di rimuovere il presidio e di disperdere gli oltre 200 manifestanti nei vicini boschi. Negli scontri 32 agenti sono rimasti feriti, uno è in gravi condizioni. Due dimostranti sono stati denunciati per porto abusivo di armi.
I blocchi scatenano la rabbia di camionisti e automobilisti fermi per oltre 4 ore sulla statale 24 e sull'autostrada Torino-Bardonecchia. Bloccato il transito verso la Francia. Alla fine però arriva la resa. E’ quasi mezzogiorno quando il popolo no-Tav lascia il piazzale della Maddalena. A gruppi di dieci, come concordato con la polizia, giovani, donne e anziani smontano le tende e lasciano il campo libero alla società che inizierà i lavori.
Immediate le reazioni del mondo politico. “La Tav è un'opera necessaria per il Piemonte e per il Paese - dichiara il governato del Piemonte, Roberto Cota - Le forze dell'ordine stanno facendo rispettare la legalità”. “Di fronte agli spiacevolissimi fatti di questa mattina esprimo molta amarezza - dice il segretario Pd Pier Luigi Bersani –non possiamo consentire che le decisioni vengano bloccate da iniziative prese da frange violente. Per il leader di Sel Nichi Vendola: “Al dissenso legittimo delle popolazioni non si deve rispondere con la violenza e con la repressione”. L'Unione Sindacale di Base del Piemonte ha intanto proclamato uno sciopero e a tempo indeterminato per i Comuni della Val di Susa.
"E' andata bene, è stato aperto il cantiere e le forze dell’ordine si sono comportate molto bene", dice soddisfatto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, mentre la protesta arriva anche a Roma. “No allo stupro della Val di Susa” , è scritto su uno striscione, uno dei tanti slogan del sit in davanti a Palazzo Chigi, organizzato dalla Federazione della sinistra, da Sinistra e libertà e dal Movimento Cinque stelle. “Chiediamo all'opposizione di rivolgere in Parlamento interrogazioni ai ministri Matteoli e Maroni sugli scontri di oggi”, reclamano gli oltre 200 manifestanti che in corteo sfilano per via del Corso. Qualcuno lancia fumogeni contro le sedi di Pd e Pdl. Anche a Torino, davanti al Municipio, momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine.