E cambiò
la storia
I grandi della terra uniti per festeggiare il crollo Muro di Berlino, avvenuto 20 anni fa. Un nuovo corso che ha cambiato la storia del mondo intero
Alle 15:10 il cancelliere tedesco Angela Merkel, l'ex presidente di Solidarnosc ed ex presidente polacco Lech Walesa e Mickhail Gorbaciov attraversano simbolicamente il luogo in cui fu aperto il primo varco nel Muro di Berlino. Il 9 novembre di vent'anni fa, alle 21:20, il ponte viene attraversato dai primi cittadini dell'ex Repubblica Federale Tedesca (rdt), segnando così la prima 'Breccia' nel muro.
A vent'anni dalla caduta del Muro che ha tenuto separate Germania Est e Germania Ovest, il mondo sembra cambiato.
Oggi è Angela Merkel a guidare quella Germania unita e forte, la "fanciulla venuta dall'Est", donna più potente della terra, protagonista delle celebrazioni per la Germania unita.
"Saranno ore di commozione, per molti tedeschi e molti europei, non dimenticheremo mai l'aiuto dei paesi amici", ha detto la cancelliera tedesca, che oggi riceve trenta capi stranieri e ricorda le ore che resero la Germania unita.
"Non avevo mai creduto possibile poter assistere alla riunificazione durante la mia vita. Per scherzo avevo scommesso con mia madre che saremmo andate insieme a mangiare ostriche a Berlino Ovest, nel caso che... Quella notte le telefonai, e le dissi: stai pronta". "Ma il giorno dopo - dice - alle sette ero al mio posto di lavoro, all'Accademia delle Scienze. Molti miei amici non erano per la riunificazione, io non avevo dubbi. Ma oggi sono contro un colpo di spugna che cancelli il passato. La Ddr è un momento della storia, e non va dimenticata, anche se non ci sono motivi di rimpianto".
Lo storico evento è trasmesso in diretta tv, nella quale sono state fatte cadere mille tessere di un enorme domino posto su 1,5 km davanti alla Porta di Brandeburgo, fra il Bundestag e la Potsdamer Platz, dove una volta si ergeva il Muro di cemento. Alle celebrazioni hanno partecipato decine di capi di Stato e di governo da tutto il mondo. Tra loro anche l'ex presidente sovietico Mikhail Gorbaciov.
LA STORIA DEL MURO
La storia del Muro di Berlino comincia nel 1961. E' la diretta conseguenza della Seconda Guerra Mondiale e della successiva Guerra Fredda tra i due blocchi, sovietico e occidentale. E la Germania, divisa fra est filosovietico e ovest filoccidentale, paga il prezzo più alto: mentre nella repubblica federale (Rft), migliorano le condizioni di vita, grazie anche ai massicci aiuti americani, nella repubblica democratica (Ddr o Rdt) cresce l'insoddisfazione e la povertà della gente.
La mattina del 13 agosto 1961 i berlinesi scoprono infatti che nel cuore della loro città sta nascendo una divisione fatta di filo spinato, blocchi di cemento anti-carriarmati. I collegamenti fra la zona est e quella ovest sono bloccati e i cittadini della prima non possono più entrare nella seconda. Sono le "prime pietre" di quel muro che sarà il simbolo dei 28 anni di Cortina di Ferro. 166 chilometri di lunghezza e 4 metri di altezza, che tagliano 192 strade di Berlino, sancendo la definitiva separazione fra i due blocchi.
Non solo a Berlino ma in tutta la Germania, il confine tra est ed ovest diventa una trappola mortale. I soldati, in presidio permanente al Muro, hanno l'ordine di sparare su tutti quelli che cercano di attraversare la zona di confine, anche con mine anti-uomo, filo spinato elettrificato alimentato, e addirittura con mitragliatrici automatiche che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva nella cosiddetta "striscia della morte".
Saranno un centinaio i berlinesi dell'est che moriranno nel tentativo di scavalcarlo, uccisi dai poliziotti (Vopos) di guardia: l'ultima vittima sarà Chris Gueffroy, ucciso il 6 febbraio del 1989.
Ma di lì a poco le cose sarebbero cambiate. A guidare il blocco sovietico ci sarebbe stato un uomo che ha fatto del cambiamento la sua bandiera: Gorbaciov. Con la "Perestroika", inizierà una radicale trasformazione della politica e dell'economia, mentre con la "Glasnost"", Gorbaciov cominciò a cambiare strada all'Unione Sovietica, portando all'interno del potere la trasparenza politica.
Nel corso del 1989, i cambiamenti democratici, le piccole rivoluzioni nell'economia e nella politica nel blocco sovietico riempivano ogni giorno i giornali in tutta l'Europa. La gente adesso era impaziente e inizia a protestare e manifestare apertamente contro questo stato di cose.
Il 4 novembre, più di mezzo milione di uomini e di donne si riuniscono in Alexanderplatz per reclamare riforme democratiche e la fine del dominio del partito unico.
Durante una conferenza stampa, il 9 novembre, Günther Schabowski, membro dell’ufficio politico del SED, annuncia un cambiamento nella rigida amministrazione dell’Est: vengono autorizzati i viaggi all’estero "senza condizioni preliminari, autorizzazione particolare, né legame di parentela". Interrogato sulla data di entrata in vigore di questa nuova normativa, risponde: "Subito, immediatamente."
La notizia si sparge. Migliaia di berlinesi dell’Est affluiscono ai posti di frontiera. Le guardie di confine sono sorprese e non avendo ricevuto istruzioni, li lasciano passare.
Un immenso movimento d’euforia invade la città. I Berlinesi, armati di martelli e scalpelli, incominciano a smantellare il Muro. Il famoso violoncellista Rostropovitch, fuggito all’Ovest, viene a suonare ai piedi del Muro per incoraggiare i demolitori.
Altri checkpoint sono aperti le settimane seguenti. L’apertura della porta di Brandeburgo, il 22 dicembre 1989, ha un valore particolarmente simbolico.