Berlusconi attacca i giudici.
Napolitano preoccupato
In Italia comanda partito dei giudici, ma io sono super forte e con le palle. Le parole di Berlusconi alla Ppe a Bonn. Preoccupato Napolitano. Fini: chiarisca
Il presidente della Repubblica esprime "profondo rammarico e preoccupazione", in relazione alla parole pronunciate dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi "in una importante sede politica internazionale". C'è un clima, afferma Napolitano, "di violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia volute dalla Costituzione italiana". E' critico il Capo dello Stato, dopo il discorso di Berlusconi alla Ppe a Bonn. "La sovranità sta passando al partito dei giudici", ha detto Silvio Berlusconi, scatenando l'ira del Presidente della Camera Giandfranco Fini.
"Il Parlamento fa le leggi, ma se queste non piacciono al partito dei giudici questo si rivolge alla Corte Costituzionale e la Corte abroga la legge - spiega Berlusconi -. Stiamo lavorando per cambiare questa situazione anche attraverso una riforma della Costituzione".
La Consulta, afferma Berlusconi, "da organo di garanzia si è trasformata in organo politico. Abrogando il Lodo Alfano he praticamente ha detto ai pubblici accusatori: riprendete la caccia all'uomo nei confronti del primo ministro". La causa di tutto questo, secondo il Primo ministro italiano è che "abbiamo avuto purtroppo tre presidenti della Repubblica consecutivi tutti di sinistra".
Il Premier accusa ancora una volta i giudici di essere di sinistra: "Sono stato investito da una serie di 103 procedimenti, 913 giudici si sono interessati di me, 587 visite della polizia giudiziaria e della Guardia di finanza, 2520 udienze: credo che sia il record universale della storia, però soltanto assoluzioni perché per fortuna è una parte dei giudici che sta con la sinistra. In Italia non c'è l'immunità parlamentare, in Italia i pm non dipendono dal governo e si è formato nella sinistra un partito dei giudici, non riuscendo la sinistra che è divisa e allo sbando, ad avere ragione attraverso la politica, cerca di avere ragione del centrodestra attraverso i processi".
E infine, si è definito Premier super: "Abbiamo una maggioranza coesa e forte e un premier super. C'è una sinistra che ha attaccato il presidente del Consiglio su tutti i fronti inventandosi delle calunnie su tutti i fronti, ma chi crede in me è ancora più convinto. Tutti si dicono: "dove si trova uno forte e duro con le palle come Silvio Berlusconi?".
Repentina la risposta del presidente della Camera Gianfranco Fini, che aveva detto "La sovranità in Italia è passata dal Parlamento al partito dei giudici".Fini risponde: "E' certamente vero che la sovranità appartiene al popolo, ma il Presidente del Consiglio non può dimenticare che esso 'la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione' (art. 1). Ed è altresì incontestabile che gli articoli 134 e 136 indicano chiaramente il ruolo di garanzia esercitato dalla Corte costituzionale".
Ancora, Fini rileva: "E' la ragione per la quale le parole di Silvio Berlusconi, secondo cui la Consulta sarebbe un organo politico, non possono essere condivise; mi auguro che il premier trovi modo di precisare meglio il suo pensiero ai delegati del congresso del Ppe per non ingenerare una pericolosa confusione su quanto accade in Italia e sulle reali intenzioni del governo".
Secca la controreplica del Premier: "Non ho nulla da chiarire - dice - anzi, sono stanco delle ipocrisie".
Il leader del Pd Pierluigi Bersani invista Berlusconi a ripetere in Parlamento le sue parole. "I popolari europei hanno avuto modo di constatare direttamente cos'è il rischio di populismo. Sono convinto che anche loro se ne preoccuperanno, perchè il centrodestra in Europa sa bene cos'è una Costituzione, cosa vuol dire picconare una Costituzione e a quali esiti può portare".
Il presidente Udc, Rocco Buttiglione afferma: "Non fa bene all'Italia il trasferire in ambito europeo le vicende della nostra politica e quelle personali del presidente del Consiglio. Conferma l'immagine dell'Italia come un paese di Pulcinella. Preoccupa l'annuncio di voler cambiare la Costituzione per colpire la magistratura. In questo modo il dialogo sulle riforme non va avanti". Duro il leader Idv, Antonio Di Pietro: "Il presidente del Consiglio sta stracciando la Carta costituzionale, prima rendendo inutile il ruolo del Parlamento e ora volendo abrogare anche la Corte costituzionale. Se non è dittatura questa, cos'altro deve succedere in Italia per avere il ritorno del fascismo?".