Clini: "Condanna assurda"
CRONACA - Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini appare sorpreso dalla sentenza: "Aspetto di leggere le motivazioni che saranno molto utili per capire. Se fossero stati condannati per non aver previsto sarebbe assurdo". La Protezione Civile rischia la paralisi dopo la raffica di dimissioni scaturita dalla sentenza che ha condannato i sette scienziati della commissione grandi rischi
La Protezione Civile rischia la paralisi dopo la raffica di dimissioni scaturita dalla sentenza che ha condannato i sette scienziati della commissione grandi rischi.
Anche il ministro dell'Ambiente Clini appare sorpreso dalla sentenza: "Aspetto di leggere le motivazioni che saranno molto utili per capire. Se fossero stati condannati per non aver previsto sarebbe assurdo. Non ho mai capito il nodo dell'accusa - spiega Clini parlando a Radio anch'io - e perciò della condanna". Poi continua: “Aver affidato le decisioni politiche a un comitato di tecnici e scienziati penso sia stato l'errore de L'Aquila. Deve cambiare o essere più chiara la catena di comando; non si può chiedere a tecnici e scienziati di assumersi una responsabilità che dovrebbe essere amministrativa e in ultima istanza della politica".
Intanto però a rischio c’è il lavoro della Commissione. “Si arriverà alla paralisi - nota il Dipartimento della Protezione Civile - poiché è facile immaginare l'impatto di questa vicenda su tutti coloro che sono chiamati ad assumersi delle responsabilità in questi settori considerati i pilastri di una moderna Protezione Civile".
Sul piano giuridico le difese dei sette condannati hanno previsto la fissazione del processo d'appello tra l'autunno e la fine del 2013. Entro 90 giorni verranno depositate le motivazioni e poi le difese lavoreranno al ricorso per cui hanno a disposizione 45 giorni. E' l'avvocato Marcello Melandri, che assiste Enzo Boschi, a tracciare la linea. "Aspetteremo le motivazioni e poi lavoreremo all'appello sperando in un risultato migliore". All'indomani della sentenza "sono ancora più incredulo, ci ripenso e mi chiedo il perché", commenta.