Bersani: “Sanità rischio confusione”
ROMA – Pdl: “Pd prigioniero di Cgil”. Sale la protesta: i sindacati “senza risposte sciopero inevitabile”. Udc: “Ci sono costi da pagare, forse voti da perdere, ma il sostegno è lo spartiacque fra la serietà e sprechi”
Generato da una seduta fiume, firmato ieri sera dal presidente della Repubblica il decreto sulla spending review, è già stato trasmesso al Senato. Monti vuole fare presto, sa che si tratta di misure spesso impopolari quelle contenute nel documento e ammette di non aver concertato il provvedimento. Per questo davanti alle richieste di regioni, sindacati e partiti, non chiude a eventuali modifiche anche se avverte: non accetteremo veti.
Due le condizioni. Che il saldo resti invariato, 26 miliardi di risparmi in tre anni, e che il Senato approvi entro luglio un testo che poi dovrebbe arrivare, blindato, alla Camera. Senza i risparmi previsti, fanno notare dal governo, tornerebbero in forse gli interventi in favore di esodati e terremotati e si riproporrebbe l'aumento dell'Iva, adesso escluso almeno fino a luglio 2013. Confronto difficile, insomma, e tempi brevissimi. Cgil e Uil restano critici. Susanna Camusso definisce il decreto una manovra non dichiarata, che colpisce con tagli lineari settori già massacrati da Tremonti come enti locali e sanità. Più sfumato Bonanni che invoca il confronto col governo.
Nella maggioranza è l'Udc, come sempre, la forza più filogovernativa. “Ci sono costi da pagare, forse voti da perdere”, avverte Casini, ma il sostegno alla spending review è lo spartiacque fra la serietà e la difesa degli sprechi. Il Pdl - come Confindustria - parla di provvedimento non sufficiente, ma che comunque va nella giusta direzione. Ben più critica la linea del Pd, che invita tutte le forze politiche a correggere gli errori del decreto, definisce insostenbili i tagli agli enti locali. E Bersani avverte: “Sulla sanità si rischia un nuovo caso esodati, ovvero che alla fine ci sia più confusione che risparmio”. “Ci auguriamo - conclude il leader Pd- che tutte le forze politiche che vogliano impegnarsi costruttivamente su un tema così delicato e che in particolare il Pdl sia disposto ad occuparsi, oltre che della Rai, anche della salute degli italiani”.