Afghanistan
al ballottaggio
Dopo l'annullamento parziale del voto di agosto per i brogli, l'Afghanistan torna alle urne il 7 novembre. Ballottaggio tra Karzai e Abdullah
Il presidente uscente afghano Hamid Karzai ha annunciato in una conferenza stampa che il ballottaggio per le presidenziali si terrà il 7 novembre. D'accordo anche l'avversario politico Abdullah Abdullah. Alla conferenza stampa a Kabul ha partecipato anche John Kerry, presidente della commissione esteri del senato americano.
Karzai ha fatto sapere che accetterà i risultati ufficiali delle presidenziali una volta che saranno annunciati.
Tutto da rifare insomma. Si profila il battollaggio tra Karzai e Abdullah Abdullah, lo sfidante che aveva ottenuto il 28% dei consensi. Ma la commissione ha chiesto l'annullamento dei voti in 210 seggi e il relativo annullamento di 1 milione e 300 mila voti. Karzai, secondo i risultati ufficiali, resi noti dalla commissione elettorale, si ferma al 49,67% e la Commissione elettorale è costretta a convocare il ballottaggio con il suo principale rivale, l'ex ministro degli Esteri Abdullah Abdullah. E pare proprio che questa sarà la prossima tappa. Con Karzai che accetta l'esito del riconteggio, affermando di "rispettare pienamente l'ordine costituzionale". Soddisfatto lo sfidante: "Il rapporto fa luce sui brogli, sapevamo dei risultati del riesame da due giorni e li riteniamo accettabili", dice un portavoce di Abdullah.
La Costituzione afghana prevede che in questi casi si torni al voto entro tre settimane. E così sarà. Il rischio però è che l'affluenza alle urne potrebbe scendere sotto il 37%, che si era registrato il 20 agosto. La popolazione appare stanca e sfiduciata. A questo si aggiungono le difficoltà oggettive: è ormai pieno inverno nella zona e la neve copiosa non permette ai civili di attraversare i villaggi per recarsi alle urne.
Questi problemi rendono precaria la situazione politica. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, in un incontro con i giornalisti a Bruxelles fa sapere che a Bratislava, alla riunione Nato di giovedì e venerdì prossimi, "non ci sarà alcuna decisione rispetto al numero dei soldati. Dobbiamo prima avere un chiarimento sulla situazione politica che spero possa esserci in tempi rapidi". Anche la Nato è in attesa dunque dei risultati elettorali "finali ed ufficiali" da parte delle autorità afghane. Inoltre, sottolinea Rasmussen "la comunità internazionale ha fortemente bisogno di avere a Kabul un governo credibile con il quale confrontarsi". E la necessità di un "risultato credibile" è stata sottolineata dal ministro degli Esteri italiano Franco Frattini.
Intanto, la commissione Ue si è detta "pronta" ad inviare una nuova missione di osservatori elettorali in Afghanistan se il Paese andrà di nuovo alle urne il 7 novembre prossimo per il ballottaggio per le presidenziali. Lo ha detto la portavoce della commissaria Ue alle relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner, interpellata dall'Ansa.
"Noi siamo pronti ad inviare una missione di osservatori così come è stato fatto per le elezioni del 20 agosto", ha detto Christiane Hohmann.
Per vigilare sullo svolgimento delle votazioni, in agosto la Commissione ha inviato in Afghanistan una missione di osservatori, forte di almeno 100 addetti, divisi in 17 province, a capo del generale Philippe Morillon.
"L'annuncio del ballottaggio è appena stato dato. Ma se si terrà il secondo turno, possiamo dire che noi siamo pronti a rinviare la missione", ha assicurato la Hohmann.
"Spetta all'afghanistan decidere qual è il governo migliore per il paese. Di sicuro l'Afghanistan ha bisogno di un governo forte", ha rilevato la portavoce.