05/07/2010
Processo Antonveneta
Brancher si dimette
Stamattina in aula a Milano il ministro per l'attuazione del federalismo Aldo Brancher ha annunciato le dimissioni, ha quindi rinunciato al legittimo impedimento, ed ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato
"La mia scelta di fare ricorso al legittimo impedimento era stata indebitamente strumentalizzata" ha detto questa mattina in aula davanti al giudice, Annamaria Gatto, titolare del processo sul tentativo di scalata ad Antonveneta. "Pertanto comunico in questa sede la mia decisione irrevocabile di dimettermi dall'incarico di ministro. Sono venuto qui in segno di rispetto verso la mia famiglia e il Tribunale" . Aldo Brancher, ministro al decentramento e alla sussidiaretà, è imputato, insieme alla moglie, Luana Maniezzo, con l'accusa di appropriazione indebita e ricettazione. Avrebbe ricevuto 1 milione di euro da Giampiero Fiorani durante il tentativo di ottenere il controllo della banca Antonveneta. L'ormai ex ministro ha poi chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, il che comporta una discussione a porte chiuse, allo stato degli atti, e senza l'intervento di testimoni. Il giudice ha quindi fatto allontanare pubblico e giornalisti dall'aula. Il procedimento è stato poi rinviato al 28 luglio, data alla quale non si esclude che il giudice possa già ritirarsi in camera di consiglio per emettere una sentenza.
Si fermano quindi le polemiche sollevate dalla condotta di Brancher, che a soli cinque giorni dall'insediamento da ministro, aveva fatto ricorso al legittimo impedimento, per non essere processato. Alle obiezioni sollevate da più parti si era poi aggiunta l'autorevole voce del Quirinale, che in una nota aveva sotanzialmente affermato che un ministro senza portafoglio non può avere necessità organizzative tali da impedirgli di essere in un'aula di tribunale.