Cesare Battisti
è libero
Cesare Battisti è libero. Alla fine di una lunga attesa il Supremo Tribunale Federale del Brasile, con 6 voti favorevoli e 3 contrari, ha deciso di rigettare la richiesta di estradizione dell’ex terrorista fatta dal nostro Paese. In una nota il presidente Napolitano dice che il Quirinale appoggerà ogni iniziativa che il nostro governo vorrà prendere
Cesare Battisti è libero. Alla fine di una lunga attesa il Supremo Tribunale Federale del Brasile, con 6 voti favorevoli e 3 contrari, ha deciso di rigettare la richiesta di estradizione dell’ex terrorista fatta dal nostro Paese.
Poco dopo la mezzanotte locale, le 5 in Italia, le porte del carcere di Papuda, alla periferia di Brasilia, si sono aperte e Battisti è tornato un uomo libero. Vestito con pantaloni e camicia chiara non ha rilasciato alcuna dichiarazione, limitandosi a un cenno di saluto con la mano prima di prendere posto all’interno dell’auto che lo stava aspettando.
Per lui ha parlato uno degli avvocati, Luis Roberto Barroso: “mi ha detto che ha scelto di vivere in Brasile, probabilmente per lavorare come scrittore, qui ha molti amici”.
Dunque il Tribunale Supremo ha confermato la linea contraria alla concessione dell’estradizione voluta dall’ex presidente Lula e l’ex terrorista, condannato all’ergastolo per quattro omicidi compiuti negli anni ’70, potrà continuare a vivere tranquillamente nel Paese sudamericano.
In mattinata è stata diffusa una dura nota del Quirinale nella quale si legge che “Il capo dello Stato appoggia pienamente ogni passo che l'Italia vorrà compiere avvalendosi di tutte le istanze giurisdizionali cui compete assicurare il pieno rispetto delle convenzioni internazionali. La pronuncia con cui il Tribunale Supremo del Brasile ha confermato la precedente decisione del Presidente Luiz Inacio Lula da Silva di negare l'estradizione di Cesare Battisti, assume un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti in materia tra l'Italia e il Brasile sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo condotta in Italia, in difesa delle libertà e istituzioni democratiche, nella rigorosa osservanza delle regole dello Stato di diritto. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, deplora la decisione, che contrasta con gli storici rapporti di consanguineità e amicizia tra i due paesi, e rinnova l'espressione della sua vicinanza e solidarietà ai famigliari delle vittime degli orrendi delitti commessi da Cesare Battisti. Egli appoggia pienamente ogni passo che l'Italia vorrà compiere avvalendosi di tutte le istanze giurisdizionali cui compete assicurare il pieno rispetto delle convenzioni internazionali”.
Profondo rammarico anche da parte del governo italiano e del ministro degli Esteri Franco Frattini che ha fatto diramare un comunicato. “Pur rispettando la decisione del massimo organo giurisdizionale brasiliano , il ministro Frattini ribadisce il convincimento del governo italiano, condiviso da tutte le forze politiche e dall'opinione pubblica, in merito alla fondatezza della richiesta di estradizione. Non posso non rilevare come la decisione odierna del massimo organo giudiziario brasiliano, oltre ad offendere il diritto alla giustizia per le vittime dei crimini di Battisti, appaia contraria agli obblighi sanciti dagli accordi internazionali che legano i due Paesi, peraltro accomunati da profondi e antichi legami di amicizia e consanguineità. Da parte italiana si intende attivare immediatamente ogni ulteriore possibile meccanismo di tutela giurisdizionale presso le competenti Istituzioni multilaterali, e in particolare presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja, per perseguire la revisione di una decisione che non si ritiene coerente con i principi generali del diritto e con gli obblighi previsti dal diritto internazionale”.