Napolitano,
ignobile provocazione
Monito del Colle sulla giustizia. Il 9 maggio dedicato ai giudici uccisi dai terroristi. Fini, rispetto istituzioni premessa per stato diritto. Palamara, patto scellerato? O Berlusconi ha le prove o è calunnia
Lo scontro sulla giustizia ha portato, con le ultime “ignobili provocazioni” dei manifesti di Milano sui giudici brigatisti, l'atmosfera ai limiti dell'esasperazione e delle degenerazioni “più pericolose”. Questo scrive Giorgio Napolitano al vicepresidente del Csm, Michele Vietti, in cui ricorda e prende le difese dei magistrati uccisi dal terrorismo e mette in guardia dal clima di eccessiva contrapposizione in questa campagna elettorale.
Il Capo dello Stato annuncia l'intenzione, il prossimo 9 maggio, di dedicare la giornata al ricordo dei magistrati uccisi dai terroristi per dare “una risposta all’ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano a nome di una cosiddetta ’Associazione dalla parte della democrazia". Quel manifesto - aggiunge Napolitano - rappresenta una intollerabile offesa alla memoria di tutte le vittime delle Brigate Rosse e di altre formazioni terroristiche”.
Gianfranco Fini si schiera senza tentennamenti con la magistratura, “pilastro della legalità e dello stato di diritto”. “Nell'architettura costituzionale voluta dai padri costituenti la magistratura rappresenta il vero pilastro a salvaguardia dei principi di legalità a difesa di tutti i cittadini” afferma il presidente della Camera. Ieri Berlusconi lo aveva accusato di avere stretto un ‘patto scellerato’ con la magistratura. La risposta al premier è arrivata oggi nell'incontro di Fini con Luca Palamara e Giuseppe Cascini, rispettivamente presidente e segretario dell'Anm.
Immediate le reazioni alle affermazioni del presidente della Camera. “Fini può raccontare quello che vuole. Ma un fatto è evidente, da mesi, ha scelto di infilarsi politicamente nel fronte giustizialista insieme all'Idv” accusa Daniele Capezzone, portavoce Pdl. Anche il ministro Gianfranco Rotondi ritorna sul ‘patto scellerato’ tra Fini e magistrati, e annuncia che “presto la fonte lo rivelerà a tutti gli italiani”.
Per l'Associazione Nazionale Magistrati, due sono le situazioni che destano preoccupazione nel Paese. L'avvicinarsi delle amministrative che “tendono a trascinare la magistratura sul terreno dello scontro politico” e "le vicende giudiziarie del premier, che potrebbero portare a riforme della giustizia disomogenee e
dettate da situazioni contingenti". " I magistrati non intendono farsi trascinare sul terreno politico di scontro” dichiara Palamara che per stemperare la tensione, sul 'patto scellerato' ironizza “abbiamo portato carta e penna per firmare”. Poi commenta quanto scritto da ‘Il Giornale’ su un testimone in grado di confermare il patto tra magistratura e Fini. “Fuori i nomi - dice il presidente Anm - Se si hanno le prove si tirino fuori, altrimenti sono affermazioni calunniose”.