"Siamo nelle mani
dei giudici di sinistra"
"Portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il palazzo di Giustizia di Milano, assediamo Repubblica". A parlare è Silvio Berlusconi, in una telefonata dell’autunno 2009 con l’allora direttore de ‘L’Avanti’ Valter Lavitola
"Portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il palazzo di Giustizia di Milano, assediamo Repubblica: cose di questo genere, non c'è un'alternativa...".
A parlare non è uno degli incappucciati che sabato scorso hanno messo a ferro e fuoco la città di Roma ma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in una telefonata dell’autunno 2009 con l’allora direttore de ‘L’Avanti’ Valter Lavitola.
L’audio delle intercettazioni, risalenti all’ottobre di due anni fa, è stato pubblicato in esclusiva da Repubblica.it.
Parole pesanti quelle del premier, che da sfogo alle sue ossessioni: "La situazione oggi in Italia è la seguente: la gente non conta un cazzo... Il Parlamento non conta un cazzo... Siamo nelle mani dei giudici di sinistra, sia nel penale che nel civile, che si appoggiano a Repubblica e a tutti i giornali di sinistra, e alla stampa estera". Qual è, allora, la ricetta risolutiva del premier? "Facciamo la rivoluzione, ma la rivoluzione vera".
Colloqui continui tra Lavitola e il premier, così frequenti che in un’altra intercettazione Marinella, la segretaria di Berlusconi, all’ennesima telefonata sbotta e dice "lasciami vivere". Ma Lavitola insiste per avere appuntamenti telefonici per organizzare gli dice Marinella all'assillante Lavitola, che la contatta per avere appuntamenti telefonici con il premier, per organizzare l'arrivo a palazzo Grazioli del generale Spaziante («Ci sta un certo Marco Milanese che non deve sapere niente assolutamente»), per chiedere lo sblocco dei fondi all'editoria che finanziano anche il suo giornale.