Dl sviluppo
Il governo
chiede la fiducia
Nel nuovo maxiemendamento sono saltate diverse norme. Adesso il testo dovrà essere approvato dall’Ufficio di presidenza. Protesta per le modifiche il presidente della Commissione finanze della Camera
Nel nuovo maxiemendamento sono saltate diverse norme. Adesso il testo dovrà essere approvato dall’Ufficio di presidenza. Protesta per le modifiche il presidente della Commissione finanze della Camera.
Il governo per convertire in legge il decreto sullo sviluppo chiederà la fiducia sul maxiemendamento. L’Ufficio di presidenza dovrà esaminare il nuovo testo, per vedere se è ammissibile in tutte le sue parti. Poi si potrà procedere con il voto di fiducia dell’aula, previsto per domani.
Domani poi Silvio Berlusconi sarà al Senato per la verifica di governo chiesta dal Presidente della Repubblica: sarà quindi un giorno cruciale per la maggioranza.
Pare che ci siano alcune norme venute meno nel testo definitivo: quelle sui precari della scuola, la tassa Tav e quelle sull’uso dei fondi del Fas per le assunzioni al sud.
Secondo il presidente della Commissione Finanze della Camera, Conte, sarebbe stato Napolitano il responsabile della soppressione di alcune norme già approvate dalla Commissione, e per questo il deputato ha intenzione di scrivere una lettera di protesta al capo dello Stato, a tutela dell’autonomia del Parlamento.
Intanto da sabato scorso è cominciato davanti a Montecitorio un presidio dei precari della scuola: tra le norme soppresse c’è infatti quella che stabiliva la stabilizzazione dei precari che hanno prestato servizio nella scuola per tre anni.