Gli studenti
non mollano
Dopo Roma, oggi tocca agli studenti di Firenze scontrarsi con le forze dell'ordine. La polizia ha caricato i ragazzi delle scuole mentre alla Camera era in corso la discussione sulla riforma dell'Università. A Pisa è stata occupata la torre pendente
Non accenna a placarsi la protesta degli studenti, anzi. Dopo l'assalto di ieri in Senato e gli scontri al centro di Roma e in altre città italiane, oggi è previsto un sit-in a Montecitorio e l’assalto al "palazzo d'inverno tricolore".
"Decideremo volta per volta - hanno spiegato i ragazzi - quali saranno le nostre azioni di protesta".
Il teatro della protesta è nella capitale. Giorgio Paterna, studente di Economia ad Ancona e coordinatore dell'Udu ha detto: "Il corteo parte dalla Sapienza per raggiungere Montecitorio. Nel frattempo, continua il presidio sopra il tetto della facoltà di Architettura da parte di Unione degli Universitari, ricercatori della Rete 29 Aprile e ricercatori precari. Fra ieri e oggi abbiamo occupato l'ateneo di Cagliari, siamo sui tetti delle facoltà di Ingegneria di Palermo e Roma, vogliamo occupare il rettorato di Ferrara”.
Ma le manifestazioni e le occupazioni si estendono da Torino a Pisa, da Napoli a Palermo, e coinvolge anche gli studenti delle scuole.
Dopo Roma, oggi tocca agli studenti di Firenze scontrarsi con le forze dell'ordine. La polizia ha caricato i ragazzi delle scuole uno dei quali è rimasto ferito, mentre alla Camera era in corso la discussione sulla riforma dell'Università. A Pisa è stata occupata la torre pendente, in piazza dei Miracoli. A Torino i giovani universitari, dopo aver presidiato a lungo la sede della Regione Piemonte, hanno raggiunto la stazione ferroviaria di Porta Susa bloccandola.
A Milano i gruppi studenteschi sono improvvisamente entrati nella sede dell'Agenzia delle Entrate che si trova nel centro della città. A Napoli invece i manifestanti hanno occupato la sede storica dell'ateneo «orientale» di palazzo Giusso.
Stamattina il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, in una intevista televisiva, ha ribadito quello che aveva detto alla Camera: "La saldatura tra baroni e una parte degli studenti è l'elemento più anomalo della protesta" in atto in questi giorni. Secondo il Ministro a non volere il cambiamento sono coloro che "hanno posizioni consolidate dentro l'università e quindi non vedono di buon occhio una legge che introduce la trasparenza nei concorsi e che si batte per eliminare parentopoli".
Intanto alcuni esponenti dell'opposizione si sono mostrati solidali con i manifestanti. il segretario del Pd Bersani è salito ieri sul tetto della facoltà di Architettura in Piazza Borghese. Poi è toccato al governatore della Puglia Nichi Vendola e al cantante Antonello Venditti portare la loro solidarietà ai ricercatori asserragliati lì da martedì.