Indagati Sepe e Lunardi
Due milioni e mezzo di euro per restaurare il palazzo seicentesco di «Propaganda Fide» in piazza di Spagna, a Roma. Da quei lavori doveva nascere una pinacoteca ma invece dei quadri ci sono solo uffici amministrativi
Due milioni e mezzo di euro per restaurare il palazzo seicentesco di «Propaganda Fide» in piazza di Spagna, a Roma. Da quei lavori doveva nascere una pinacoteca ma invece dei quadri ci sono solo uffici amministrativi.
Nasce da qui l'accusa di corruzione per il Cardinale Sepe, che nel 2006 era il prefetto della congregazione vaticana. Il Palazzo in piazza di Spagna non appartiene allo Stato italiano, ma i finanziamenti per il restauro sono arrivati proprio dall'Italia e dall'allora ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi.
Per queste ragioni la Corte dei Conti ha deciso l'iscrizione nel registro degli indagati del Cardinale napoletano e di Lunardi.
L'ex ministro avrebbe ricevuto in cambio la possibilità di acquistare un palazzo d'epoca, di proprietà di Propaganda Fide, nel centro della capitale ad un prezzo stracciato.
Il cardinale Sepe è anche stato tirato in ballo dalle dichiarazione di Guido Bertolaso, per la vicenda dell’appartamento di via Giulia.
L’alto prelato ha passaporto diplomatico e nè lui personalmente nè la sua abitazione e il suo ufficio possono essere sottoposti a misure di giurisdizione, i suoi documenti non possono essere sequestrati. Salvo esplicita richiesta da parte sua.
Il Cardinale ha comunque dichiarato che collaborerà per fare piena luce e dal Vaticano garantiscono che nel rispetto di quanto previsto dal concordato non ci saranno resistenze alle indagini.
Dalla Cei fanno sapere: "Auspichiamo tutti e abbiamo fiducia che la situazione venga chiarita rapidamente e eliminate le ombre".