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GIAPPONESE
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“E' il momento più difficile dalla fine della Seconda guerra mondiale: chiedo a tutti la massima unità". Lo ha detto il premier giapponese Naoto Kan, in un appello televisivo lanciato alla nazione. "Stiamo lavorando per evitare i danni causati dalla diffusione delle radiazioni dalla centrale Fukushima 1"
A due giorni dal devastante sisma che ha colpito il nordest del Giappone, l’unica certezza è che l’intensità della prima scossa è stata innalzata da magnitudo 8.9 a 9 della scala Richter. Nella triste classifica dei terremoti più potenti della storia quello di venerdì compie così un balzo dal settimo al quarto posto.
Dicevamo poche certezze innanzitutto sul numero delle vittime. I dati ufficiali diffusi dalla polizia giapponese parlano di 3000 morti e 642 dispersi. Ma sempre secondo la polizia della prefettura di Miyagi, colpita oltre che dal sisma anche dal devastante tsunami, i morti sarebbero almeno 10 mila. Ai microfoni dell’emittente Nhk il capo della polizia ha detto di non avere alcun dubbio sull’entità della tragedia dal momento che la città di Sendai è stata devastata da un’onda anomala alta 10 metri e i corpi ritrovati finora sono centinaia. Ma per avere stime più precise ci vorranno ancora molti giorni. Intanto anche da una centrale nucleare della prefettura di Miyagi è stata segnalata una fuoriuscita di fumi.
E proprio le centrali nucleari sono il problema che più preoccupa in questo momento le autorità nipponiche.
“E' il momento più difficile dalla fine della Seconda guerra mondiale: chiedo a tutti la massima unità". Lo ha detto il premier giapponese Naoto Kan, in un appello televisivo lanciato alla nazione. "Non ci sarà un'altra Chernobyl. Le radiazioni sono state rilasciate in aria, ma non ci sono rilevazioni che ci dicano che ciò sia avvenuto in grande misura. Stiamo lavorando per evitare i danni causati dalla diffusione delle radiazioni dalla centrale Fukushima 1". Nel frattempo145 mila persone sono state evacuate dall’area della centrale.
Il governo giapponese ha anche parlato di possibili rischi di fusione nei reattori 1 e 3 della centrale di Fukushima 1. In particolare è il reattore 3 che preoccupa perché a rischio esplosione. Tutti i tentativi fatti per evitarlo sono falliti, come ha riferito il ministro dell’Economia e dell’Industria.
La possibilità di fuga di materiali radioattivi sta spingendo moltissima gente ad allontanarsi dall’area di Tokyo. In particolare L’Ambasciata di Francia ha invitato i propri cittadini a lasciare la città oltre che per il rischi sismico anche per quello nucleare: “Sembra ragionevole consigliare a coloro che non hanno un particolare motivo per rimanere nella regione di Tokyo, a lasciare la regione del Kanto per un paio di giorni. – si legge in una nota della rappresentanza diplomatica - Forse l'esplosione di un reattore ha causato il rilascio di gas radioattivo che potrebbe raggiungere Tokyo in poche ore, a seconda della velocità e direzione del vento. Il rischio è quello della contaminazione. Il periodo critico è di tre o quattro giorni a venire”.
E proprio le condizioni meteo preoccupano. Il vento avrebbe spinto il materiale radioattivo verso l’Oceano Pacifico che, a causa di una perturbazione proveniente dal mare, potrebbe ricadere sotto forma di pioggia.
E sotto la pioggia si ritroveranno anche le decine di migliaia di profughi e senzatetto che da due giorni combattono contro il freddo e la disperazione di chi ha perso tutto. La Croce Rossa Internazionale fa sapere che “c’è un vero pericolo, soprattutto tra le persone anziane, di casi di ipotermia. Sono stati travolti dallo tsunami, sono stati nell'acqua. Qui fa molto freddo di notte. Siamo molto preoccupati. Speriamo che la situazione si stabilizzi nei prossimi giorni, se torna l'energia elettrica e i rifornimenti di generi alimentari. ma la gente qui è in stato di profondo shock”.