Bossi, per Padania
pronti a referendum
Da Venezia il Senatur insiste sulla secessione, ‘Via democratica per non essere costretti a restare in Italia’. E intanto il Carroccio frena le aperture del Pdl verso l’Udc. Calderoli: “diciamo no all'inciucio”
Dal palco della “Festa dei popoli padani” Umberto Bossi è categorico:”Bisogna trovare una via democratica forse referendaria perchè un popolo importante e lavoratore come il nostro, non può essere costretto a continuare a mantenere l'Italia” dice il leader della Lega. A Venezia il Senatur viene accolto da grida: “secessione, secessione”. Rispolvera la bandiera della secessione il Carroccio che stoppa l'apertura all'Udc da parte del Pdl. Dal palco Bossi infiamma il suo popolo.
“D’altra parte – tuona il Senatur - se l’Italia va giù la Padania va su. Bisogna trovare la strada, perché la gente non ne può più, ma io sono per trovare la via democratica”. “Come si fa a stare in un Paese che sta addirittura perdendo la democrazia giorno per giorno? Se qualcuno pensa che il fascismo è finito mi sembra sia ritornato con altri nomi e altre facce, addirittura hanno aggredito i corridori del giro di Padania. Per dire come sia il sistema italiano che non sa più essere democratico”, stigmatizza Bossi che vede la necessità di “trovare una via d'uscita democratica, perché un popolo storicamente importante e dignitoso è stato costretto a mantenere l'Italia”.
Andare avanti “è difficile” ma “per noi il governo non è un mezzo ma un fine per combattere la nostra battaglia sul federalismo, ci saremo finchè ce lo dirà Umberto Bossi”, afferma Roberto Maroni. '”Quello è che mentre noi ci danniamo l'anima la politica romana si occupa di complotti di palazzo, il fango gettato da settimanali e siti internet, da mascalzoni di Roma e di Milano”, aggiunge il ministro degli Interni riferendosi ad alcuni scandali come “case prese in affitto da qualcun altro, intercettazioni, eccetera, eccetera”. “Questo mondo - dice - non ci appartiene”.
“L’attuale esecutivo è un governo politico, mentre altre maggioranze sarebbero frutto di inciuci”, dice Roberto Calderoli che lancia un secco altolà a qualsiasi ipotesi di allargamento al centro. Il Carroccio è preoccupato per il corteggiamento crescente del Pdl all’Udc. Del resto sono in tanti a sperare di riportare il partito di Casini nella “casa dei moderati” con l’obiettivo di puntellare meglio il governo “con una maggioranza più ampia”.