Parti sociali a Berlusconi,
basta scappatoie
Palazzo Chigi, patto entro settembre. Marcegaglia: “La gravità del momento non consente pause” Camusso: “Il governo ha scelto di non assumersi le responsabilità”. Bonanni: “Bisogna fare presto”. Il monito del presidente Bce Trichet: “Assolutamente essenziali riforme strutturali in Italia”
Sei capitoli fitti di proposte. Così le parti sociali riassumono il pressing per spingere il Governo a varare “un drastico programma per rilanciare la crescita. Da attuare subito”, restando al lavoro in agosto sia a palazzo Chigi che in parlamento. Perché “la gravità del momento non consente pause”. per imprese, banche, sindacati è un “momento grave che va affrontato con la massima determinazione senza cercare scuse o scappatoie”.
La risposta arriva dall'Esecutivo sotto forma di agenda di lavoro in otto punti, da riempire di contenuti concreti durante agosto, per poi incontrarsi subito dopo con “l'obiettivo di arrivare a un patto di stabilità crescita e coesione sociale assolutamente entro settembre”. Convinto che “solo la partecipazione di tutti gli attori economici e sociali può favorire un'uscita condivisa dalla crisi”.
Il confronto è avviato e per le parti sociali è un primo risultato. Ma “urgenza e emergenza”, le “parole chiave” che la leader di Confindustria Emma Marcegaglia sottolinea parlando a nome di tutte le parti sociali, non si è ancora tradotta nella possibilità di “attuare fin dai prossimi giorni i provvedimenti necessari per far rientrare le tensioni sui mercati finanziari”.
Dal governo non è emersa la consapevolezza della gravità della crisi? “Aspettiamo i prossimi passi, vediamo - risponde la Marcegaglia -. noi parti sociali ci riconvocheremo già prossima settimana. E ci aspettiamo incontri e convocazioni anche dal Governo. Incalzeremo governo e opposizione”. “Assolutamente” non soddisfatta dell’esito dell’incontro la leader della Cgil Susanna Camusso che affida a una battuta il suo commento: “fate pure le ferie tranquilli, non ho visto un clima di emergenza”.
“Il presidente del Consiglio se possibile - dice la Camusso - oggi ha fatto peggio di
quanto ha fatto alle camere ieri”, si è presentato alle parti sociali “con un compendio dei luoghi comuni detti in questi tre anni per dire che la crisi non c’era e che se c’era era colpa di qualcun altro”. Per la leader Cgil “le persone normali dovrebbero essere consapevoli” della gravità della situazione, mentre si assiste ad una “deliberata scelta di non assumersi una responsabilità
e di non costruire provvedimenti che forse sarebbero impopolari per la coalizione di governo, come. Quello di “una riforma fiscale che sposti il peso del fisco verso rendite e grandi ricchezze”.
“Bisogna fare molto presto” dice il segretario Cisl Raffaele Bonanni e il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, rileva che “il governo avrebbe potuto fare già domani almeno un decreto per tagliare i costi della politica: questo potevamo sperarlo - dice -, mentre su altre cose è comprensibile che non è facile agire in tempi strettissimi”. Da Francoforte, anche il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, avverte che “E’ assolutamente essenziale che ci siano le riforme strutturali in Italia”, in particolare “una maggiore flessibilità del mercato del lavoro”. Le parti sociali, ha preannunciato la Marcegaglia, incontrandosi la prossima settimana rilanceranno il confronto per una “modernizzazione” delle relazioni industriali.