Gip boccia piano Ilva: “No a minimo di produzione”
TARANTO – Il magistrato stronca anche il progetto di risanamento da 400 milioni di euro: “Beni in gioco non ammettono mercanteggiare”. Operai sul camino proclamano lo sciopero della fame e della sete
No al piano dell'Ilva a interventi immediati per il risanamento degli impianti inquinanti. No anche al mantenimento di un minimo di produzione chiesto dall'azienda. La decisione del gip di Taranto Patrizia Todisco è radicale. “Non c'é spazio per proposte al ribasso da parte dell'Ilva circa gli interventi da svolgere e le somme” da stanziare. “I beni in gioco - salute, vita e ambiente, ma anche il diritto ad un lavoro dignitoso, ma non pregiudizievole della salute di un essere umano - non ammettono mercanteggiamenti”.
Hanno reso noto che fanno lo sciopero della fame e della sete e che intendono proseguire la protesta a oltranza i nove lavoratori dell'Ilva che sono saliti questa mattina per protesta sulla passerella in cima al camino E312 dell'area agglomerato, a circa 70 metri d'altezza. “Ci hanno detto dall'azienda che non è in fase di spegnimento alcun impianto, questa voce ricorrente di questa mattina non corrisponde a verità”.
La decisione del giudice per le indagini preliminari segna il destino di questa gente che con lo spegnimento dei forni rimarrà senza lavoro. Davanti ai cancelli e dentro la mega fabbrica la tensione è alle stelle. Tra gli striscioni uno che minaccia: “Siamo disposti a tutto”. Sono arrivati in 600 a presidiare l'ingresso della direzione della fabbrica.
Due gruppi si affrontano sempre con le stesse ragioni: c’è chi vuole difendere con ogni mezzo la fabbrica e il posto di lavoro, altri urlano che hanno parenti ammalati di tumore e chiedono di fermare l'inquinamento prodotto dalla fabbrica, anche a costo di fermare gli impianti. La proprietà aveva chiesto di mantenere una minima attività produttiva, impegnandosi però a far partire immediatamente il piano di investimenti da 400 milioni di euro per il risanamento. La decisione del giudice accende conflitti tra i dipendenti dell’Ilva. Per questo Fim Cisl e Uilm Uil hanno indetto per domani e venerdì due giorni di sciopero.