Napolitano
sui magistrati
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiede che l'esame delle pratiche a tutela dei giudici, di cui alcune aperte in seguito ad accuse rivolte da Berlusconi, "avvenga con serenità ed equilibrio".
Il dibattito al Csm sulle pratiche a tutela di magistrati "avvenga con serenità ed equilibrio". E' l'invito che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano rivolge al Consiglio Superiore della Magistratura dopo le polemiche scatenate dalle affermazioni del premier contro le toghe. Napolitano ha inviato una missiva al vicepresidente del Csm Nicola Mmancino, nella quale ribadisce "l'esigenza di fare" un uso "responsabile e prudente" dell'istituto delle pratiche a tutela dei magistrati". Oggi, infatti, si riunirà il Consiglio Superiore della Magistratura per affrontare il nodo dei rapporti tra politica e magistratura partendo proprio dalle recenti dichiarazioni di Berlusconi. Il plenum discuterà più pratiche a tutela di magistrati attaccati da Berlusconi (come quelli del processo Mills e i pm napoletani dell'inchiesta Saccà e sul termovalorizzatore di Aversa); e il dibattito potrebbe essere attualizzato dalle ultime esternazioni del premier.
Intanto, il Pd parla di "attacco e intimidazione" ai magistrati e chiede al ministro della Giustizia, Alfano di riferire al Parlamento. Mentre il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, minimizza: il premier "si è limitato a riferire quanto è apparso più volte sui quotidiani".
Intanto, l'Anm esprime "indignazione" verso le parole del premier, in una dura risposta, giunta oggi. "Il Premier delegittima i Pm", affermano i magistrati, osservando, in un documento, che "ancora una volta l'onorevole Berlusconi definisce folli i magistrati che hanno come unica responsabilità quella di esercitare le loro funzioni al servizio del Paese, senza condizionamenti". Per il sindacato delle toghe, "è del tutto inaccettabile che il Capo del Governo affermi che i magistrati impegnati in indagini difficilissime su fatti tra i più gravi della storia del nostro Paese, quali le stragi mafiose dei primi anni '90, sprecano i soldi dei contribuenti. Come se non fosse interesse di tutti fare piena luce, e con ogni mezzo, su vicende gravissime che presentano aspetti ancora oscuri". Infatti, prosegue l'Anm, "la lotta alla mafia, che il Governo in carica dichiara spesso di voler perseguire con ogni mezzo, richiede un impegno corale di tutte le istituzioni e non può tollerare infondate operazioni di delegittimazione dei magistrati e delle forze dell'ordine, esposti in prima linea nell'azione di contrasto alla criminalità mafiosa: a loro - conclude il documento dei vertici del sindacato delle toghe - va il pieno sostegno e la convinta solidarieta' della magistratura italiana".
Dal Pdl risponde il portavoce Daniele Capezzone: "ennesima sortita politica"e accusa parte della magistratura di agire "secondo logiche di politicizzazione".