Strage di Ustica
Fu un missile
CRONACA - Dopo 32 anni di sospetti, verità negate e depistaggi , oggi la Corte di Cassazione ha stabilito che a far esplodere il 27 giugno 1980 il Dc9 Itavia è stato un missile e non un ordigno nascosto a bordo. Per questo motivo ha imposto allo Stato italiano di risarcire i familiari delle vittime, visto che i radar civili e militari non sono stati in grado di garantire la sicurezza nei cieli
di Romolo Sticchi
Forse il muro di gomma sta cominciando a crollare. Quel muro che da sempre ha coperto la verità sulla strage di Ustica, sulla causa della morte di 81 persone, tra cui 11 bambini, che il 27 giugno del 1980 erano a bordo del dc9 Itavia in viaggio tra Bologna e Palermo. L'aereo scomparve mentre sorvolava il tratto di mare tra Ustica e Ponza.
Dopo 32 anni di sospetti, verità negate e depistaggi , oggi la Corte di Cassazione ha stabilito che a far esplodere l'aereo è stato un missile e non un ordigno nascosto a bordo. Per questo motivo l'Alta Corte ha imposto allo Stato italiano di risarcire i familiari delle vittime, visto che i radar civili e militari non sono stati in grado di garantire la sicurezza nei cieli.
In questi anni gli insabbiamenti sono stati tanti, tante le prove cancellate, tante le scuse al limite della credibilità, come le pagine strappate nel registro radar di Marsala, la mancanza di documentazione del centro radar di Licola. Ancorata nel porto di Napoli, quella notte, c'era pure la portaerei americana Saratoga. In una prima versione fu detto che tutti i radar di bordo erano spenti per manutenzione, poi gli americani ammisero che uno era acceso ed aveva verificato un'intensa attività aerea nella zona, ma purtroppo, come spesso accade in questa storia, i tracciati radar erano andati persi. Quello che è certo è che in quelle ore erano in corso esercitazioni militari internazionali in zona, pare che ci fosse anche un'intensa attività di caccia libici che sorvolavano lo spazio aereo italiano.
Qualche anno fa l'ex presidente della Repubblica Cossiga affermò che ad abbattere il dc9 era stato un missile francese, e specificò pure il tipo: “Era un missile a risonanza - disse Cossiga - se fosse stato ad impatto non sarebbe rimasto nulla dell'aereo”. Ma tecnicismi a parte, si è parlato anche di un possibile errore americano, ma questa è una storia la cui fine è ancora lontana. L'aver ammesso che ad uccidere quelle 81 persone sia stato un missile rappresenta un passo avanti importante per i familiari delle vittime ma adesso, dicono, lo Stato deve trovare un po' di dignità e avere il coraggio di chiedere anche ad altri paesi, coinvolti nella strage, di dire la verità.