De Gennaro: "Rispetto per lo stato di diritto"
ROMA - Il sottosegretario, allora capo della Polizia, commenta il verdetto della Cassazione. “Solidarietà ai funzionari, dolore per chi ha subito torti”. Giuliano Giuliani: “Prova dolore, ma non chiede scusa”
Nel luglio 2001 Gianni De Gennaro, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio era a capo della Polizia. La sentenza della Cassazione ha di fatto decapitato i vertici investigativi italiani: la direzione centrale anticrimine, il servizio centrale operativo, il dipartimento analisi dei servizi segreti interni, su quelle poltrone c'erano tutti funzionari che in quei giorni lavoravano con lui. E dopo le scuse ufficiali di Manganelli, per la prima volta anche De Gennaro dice la sua sul verdetto.
“Umana solidarietà per quei funzionari di cui conosco il valore - scrive in una nota De Gennaro - ma le sentenze della magistratura devono essere rispettate ed eseguite, sia quando condannano che quando assolvono”. L'ex capo della Polizia parla anche dei ragazzi brutalmente pestati, “Resta nel mio animo – confessa - un profondo dolore per coloro che a Genova hanno subito torti o violenze”. De Gennaro venne rinviato a giudizio per istigazione alla falsa testimonianza, era accusato di aver in qualche modo gestito le dichiarazioni dei funzionari accusati per le violenze al G8, l'avviso di garanzia lo costrinse alle dimissioni da capo della Polizia. E’stato però assolto in Cassazione perché, secondo l’alta corte, il fatto non sussiste.
“Per quanto mi riguarda - dice De Gennaro - ho sempre ispirato la mia condotta e le mie decisioni ai principi della Costituzione e dello Stato di diritto e continuerò a farlo con la stessa convinzione nell'assolvimento delle responsabilità che mi sono state affidate in questa fase”. “De Gennaro prova dolore, ma non chiede scusa - commenta Giuliano Giuliani, padre di Carlo ucciso negli scontri - Lui era il più alto in grado e quindi lui dovrebbe sentire su di sè tutte le responsabilità di quanto accaduto quella notte alla Diaz. Non mi sembra che nelle sue parole ci sia questo. C'e il solito cerimoniale, nulla di autenticamente sentito. Mi aspettavo qualcosa di diverso ed anzi - conclude Giuliani - rispetto alle scuse, anche se di facciata, pronunciate da Manganelli, nelle frasi di De Gennaro percepisco un sostanziale passo indietro”.