Francesco
il Papa argentino
CITTÀ DEL VATICANO - Il Conclave ha scelto Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, 77 anni e gesuita. Si tratta del primo Pontefice sudamericano. “Preghiamo per Ratzinger”, sono state le sue prime parole. Ha origini italiane
Dopo 5 scrutini Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Papa. Ha deciso di chiamarsi Francesco I°. Il nuovo Pontefice è un gesuita e Arcivescovo di Buenos Aires, Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina e sprovvisti di Ordinario del proprio rito e viene considerato il principale esponente dell'ala progressista della Chiesa. Con l'elezione a Papa di Jorge Mario Bergoglio “ Bergoglio ha scelto di chiamarsi Francesco, nome che nessun suo predecessore aveva mai usato. Un nome che non può non dire qualcosa, qualcosa di nuovo che offre speranza”. Inoltre “un altro elemento di novità, la sue origini gesuitiche”, e rimarcado poi la sua appartenenza alla “Chiesa latino americana, una chiesa militante, in prima linea contro il proliferare delle sette assai diffuse in America Latina.
Nato a Buenos Aires da genitori di origini piemontesi il 17 dicembre 1936 Bergoglio è stato una vocazione adulta Sempre vicino alla gente di strada, è diventato sacerdote a 33 anni e in gioventù ha fatto anche il buttafuori in un locale notturno.
Il suo pontificato è iniziato con una battuta: “I nostri cardinali per scegliere il nuovo papa sono andati a prenderlo alla fine del mondo”. Poi ha recitato un Padre Nostro per il “vescovo emerito” Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI° dal quale nel Conclave del 2005 era stato battuto. Quindi ha concesso subito un’indulgenza plenaria.
A proclamare il nuovo Papa dalla loggia centrale di San Pietro con la celebre formula “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! “, è stato il cardinale protodiacono francese Jean-Louis Tauran. Si tratta del 266esimo Papa della storia della Chiesa cattolica. Dopo Gregorio III e dopo 1272 anni è il primo Pontefice non europeo. In Argentina non c´è politico, dalla destra all'estrema sinistra, che non lo rispetti. Anche le donne della Plaza de Mayo, ultraradicali e anticattoliche lo trattano con devozione.
Ma anche Bergoglio ha avuto le sue difficoltà con l´ambiente ecclesiastico. È gesuita di quelli all'antica, fedelissimi di sant´Ignazio. E divenne provinciale della Compagnia di Gesù in Argentina proprio quando infuriava la dittatura e tanti suoi confratelli erano tentati d´imbracciare il fucile e di applicare le lezioni di Marx. Sta di fatto che, deposto da provinciale, Bergoglio tornò nell´ombra. A ripescarlo fu, nel 1992, l´allora arcivescovo di Buenos Aires, Antonio Quarracino, che lo fece suo vescovo ausiliare.
Da allora è iniziata la sua ascesa. La prima e quasi unica intervista da arcivescovo di Buenos Aires l´ha data a un giornalino di parrocchia, “Estrellita de Belém”. Per dire che la Chiesa è minoranza e non deve coltivare illusioni di grandezza. Una indiscrezione. Solo pochi giorni fa aveva confidato a un amico vaticanista: mi basterebbero quattro anni per rimettere a posto le cose in Vaticano. Ora tocca a lui.