22/11/2024
08/11/2009

USA: sì
a riforma sanitaria

La Camera dei deputati degli Stati Uniti ha approvato la riforma sanitaria proposta dall'amministrazione Obama. Per diventare legge dovrà essere approvata anche dal Senato. Il sì della Camera è una vittoria politica di straordinaria portata per Obama.


Decisione storica da parte della Camera degli Stati Uniti: per la prima volta in decenni i deputati americani hanno detto sì alla riforma del sistema sanitario. La Camera, in una rara seduta di sabato conclusasi a notte fonda, ha votato a favore della riforma fortemente voluta dal presidente, Barack Obama.

Il testo è passato nonostante l'opposizione compatta di tutti i deputati repubblicani, tranne uno, e di un certo numero di deputati democratici moderati: 220 i voti a favore, 215 i contrari. Affinchè la riforma diventi legge, tuttavia, è necessario che si esprima anche il Senato, dove la maggioranza democratica non è affatto data per scontata. Allo stesso tempo, però, il sì della Camera rappresenta una vittoria politica di straordinaria portata per l'amministrazione Obama. Lo stesso presidente, infatti, subito dopo la votazione ha telefonato alla Speaker della Camera, Nancy Pelosi, per congratularsi con lei e con tutti i deputati democratici per ''un voto storico''. ''Ora l'America è a soli due passi dall'avere una riforma sanitaria che consente assistenza di qualità a tutti gli americani'' ha dichiarato.

Il primo passo è il passaggio del testo del Senato. Il secondo è la trasformazione in legge con la firma del presidente. Obama si è detto ''assolutamente fiducioso'' che potrà firmare la legge ''entro la fine dell'anno''. Parole analoghe aveva usato la Speaker della Camera, Nancy Pelosi: ''Oggi - aveva detto - è una giornata storica per l'America. I nostri pensieri vanno al senatore Ted Kennedy, che era solito definire la riforma sanitaria come il grande lavoro incompiuto del nostro Paese''.
La riforma prevede l'assistenza sanitaria nei confronti di 36 milioni di cittadini americani che attualmente non godono di alcuna copertura, e nuove possibilità per coloro che già godono di copertura. Inoltre contempla in un arco di dieci anni di arrivare a coprire il 96% della popolazione, per un ammontare complessivo di 1.200 miliardi di dollari.

Il testo introduce una serie di norme restrittive per le compagnie assicurative rispetto al sistema attuale. Non solo prevede di introdurre nel mercato la tanto contestata 'public option', l'opzione pubblica voluta dal governo per 'calmierare' il mercato, ma contiene regole nuove come per esempio l'obbligo da parte dei datori di lavoro di assicurare i loro dipendenti; oppure il divieto nei confronti delle compagnie di assicurazione di negare ai clienti la copertura sulla base delle cosiddette ''condizioni mediche preesistenti'', oppure di alzare in misura significativa il prezzo delle polizze nei confronti delle persone più anziane.