Formigoni: “Subito il voto, sarò in campo”
POLITICA - Il governatore lombardo ribadisce il suo ‘no’ a un sostegno a tempo e si candida “ma in una posizione da determinare”. Alfano: “No all'accanimento terapeutico”. La Lega va oltre e per scegliere il candidato presidente punta sulle primarie
Dopo i diktat di ieri della Lega il colpo di grazia lo ha assestato oggi Angelino Alfano. Roberto Formigoni respinge l’ipotesi di un sostegno a tempo e prende atto che è arrivato il momento della resa. “Per il bene dei lombardi cercherò di mandare al voto la Lombardia il più rapidamente possibile”, dichiara il governatore. Troppe erano state le pressioni della base legista in fermento dopo quell’intesa a tre, siglata solo pochi giorni fa a Roma e dopo l'arresto dell'assessore regionale per n’drangheta. Goccia che aveva fatto traboccare un vaso già stracolmo di inchieste sul Pirellone.
Anche il popolo del Pdl esige maggiore chiarezza aldilà di giochi politici e convenienze. La questione lombarda è un argomento scottante anche per loro. Così oggi a Saint Vincet si consuma lo strappo. E Alfano deve prendere una posizione. “Noi siamo contrari ad ogni forma di accanimento terapeutico”, annuncia il segretario Pdl che rivela: “Ho sentito questa mattina il presidente Formigoni e abbiamo convenuto che sarà lui a scegliere liberamente la data delle elezioni, per il bene della Lombardia, non dei partiti e in questo senso ci affidiamo alla sua responsabilità e saggezza”. Alfano liquida come “letture malevole” quelle che vorrebbero vedere nelle sue parole uno gesto per prendere le distanze. Anzi precisa: “Sosteniamo Formigoni”.
La Lega va oltre e per scegliere il candidato presidente della Lombardia punta sulle primarie. La proposta arriva via Facebook da Roberto Maroni a conferma che la linea di via Bellerio sul voto non cambia. “Sabato e domenica - scrive il segretario federale del Carroccio - tutti ai bianchi gazebo della libertà, per firmare le nostre leggi popolari e per fare le primarie sul candidato a Governatore della Lombardia. Prima il Nord, prima la Lega”.
Sulla crisi lombarda interviene anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che sulla questione sintetizza: “Quello che tutti percepiscono è che bisogna mettere un alt, un punto, e prima si va al voto e meglio è”.